Coronavirus, il governo assicura «massima precauzione»

Svolto a Palazzo Chigi l’incontro interministeriale con il premier Conte: collaborazione scientifica con Pechino. Task-force del ministero della Salute

«Il governo continuerà a perseguire una linea di massima precauzione con l’obiettivo prioritario di assicurare la tutela della salute di tutti i cittadini, come fatto fino ad ora con tutte le misure già assunte». È la sintesi dell’incontro interministeriale che si è tenuto ieri, 10 febbraio, a Palazzo Chigi, presieduto dal premier Giuseppe Conte, affidata a un comunicato. Sul tavolo, l’aggiornamento sul rischio sanitario collegato al coronavirus e su tutte le varie implicazioni legate all’emergenza, specie sul fronte economico e turistico. «Il governo – si legge ancora nel testo – continuerà, inoltre, ad aggiornarsi con vigile attenzione avendo cura che tutte le iniziative restino costantemente adeguate ai criteri di proporzionalità e adeguatezza fin qui adottati». Ancora, «continuerà a promuovere iniziative di sostegno umanitario e, anche a livello europeo, di solidarietà nei confronti del popolo cinese. Sono allo studio iniziative anche di collaborazione scientifica per sostenere il grande sforzo delle autorità cinesi». Avviata anche un’istruttoria «per l’adozione di misure di contenimento degli effetti negativi dell’emergenza sul nostro sistema economico e produttivo».

All’incontro hanno partecipato il capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli; il ministro della Salute Roberto Speranza; il ministro degli Esteri Luigi Di Maio; il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri; il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini; il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Questa mattina invece, 11 febbraio, si è riunita  la task-force coronavirus 2019-nCoV del ministero della Salute, alla presenza del ministro Roberto Speranza. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, i delegati dell’Inmi Spallanzani e gli altri esperti presenti alla riunione hanno valutato le ultime indiscrezioni scientifiche legate al virus. Ne dà notizia un comunicato  diffuso dal ministero della Salute. «Chiarito che lo studio tedesco sulla permanenza del microrganismo sulle superfici non è riferito al nuovo coronavirus 2019-nCoV, ma è stato realizzato testando altri virus – si legge nel documento -, allo stesso tempo, sono state prese in considerazione le recenti evidenze fornite dallo European Centre for Disease Prevention and Control sui tempi di incubazione che delimitano il periodo tra 2 e 12 giorni, lasciando i 14 giorni come limite massimo di precauzione».

11 febbraio 2020