Coronavirus, la preghiera nella solennità di san Giuseppe

La diocesi invia a tutti i parroci il sussidio per partecipare alla recita dei misteri della Luce proposta dalla Cei. Appuntamento alle 21, anche su Tv2000

L’appuntamento è per giovedì 19 marzo alle 21: un drappo bianco a una candela accesa alle finestre e  la recita del Rosario: i misteri della Luce. Un momento di preghiera promosso dalla Conferenza episcopale italiana, nella festa di san Giuseppe, custode della Santa Famiglia e patrono di tutta la Chiesa, che sarà possibile vivere anche attraverso Tv2000.

Il sussidio per partecipare a questo momento di preghiera in famiglia è stato inviato dalla segreteria generale del Vicariato a tutti i parroci perché ne curino la diffusione ai fedeli. «In questo momento di emergenza sanitaria – si legge nell’introduzione -, la Chiesa italiana prega e invita a pregare per tutto il Paese. Lo facciamo in questo giorno dedicato alla festa di san Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria, patrono della Chiesa universale, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario». In particolare, spiegano dalla Cei citando le parole di san Giovanni Paolo II, «contempliamo i misteri della Luce per vivere questa preghiera come “vera introduzione alla profondità del Cuore di Cristo, abisso di gioia e di luce, di dolore e di gloria”». In realtà, si legge ancora nell’introduzione del sussidio, «è tutto il mistero di Cristo che è luce. Egli è «la luce del mondo» (Gv 8, 12) e noi vogliamo seguirlo, come discepoli, sapendo che chi lo segue “non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”».

L’invito è rivolto a tutti. «In questo tempo di mestizia, di sofferenza e di incertezza – scrivono i vescovi italiani -, desideriamo contemplare il Volto luminoso e trasfigurato di Cristo, affinché disperda, insieme al peccato, le tenebre del contagio e della morte. Al suo Volto e al suo Cuore ci conduce Maria, Madre di Dio, salute degli infermi, alla quale ci rivolgiamo con la preghiera del Rosario, sotto lo sguardo amorevole di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia e delle nostre famiglie». Ancora, spiegano, «ci lasciamo accompagnare anche dalla testimonianza di san Francesco di Assisi e dalle orazioni di santa Caterina da Siena, patroni d’Italia, esempi di
vita luminosa e nostri intercessori».

Da ultimo, si chiede un «semplice segno» per manifestare «la nostra comunione in questo tempo di preghiera: alle finestre delle nostre case, questa sera, abbiamo esposto un piccolo
drappo bianco o una candela accesa, segni della speranza e della luce della fede. Dalle nostre abitazioni si eleva al Padre la supplica dei suoi figli, affinché il Signore, buono e misericordioso, dia la forza del suo Spirito ai medici e agli operatori sanitari, illumini
i ricercatori, guidi i governanti, infonda vigore ai corpi degli anziani e dei bambini, allontani la paura, doni a tutti la consolazione del suo Figlio Gesù».

16 marzo 2020