Nel pomeriggio di ieri, 3 febbraio, i ministri della Salute dei Paesi G7 si sono riuniti in teleconferenza sull’emergenza coronavirus 2019-nCoV. Per l’Italia, il ministro Roberto Speranza, che ha illustrato ai colleghi «le misure intraprese dal Paese, con il blocco dei voli dalla Cina e i controlli sanitari in porti e aeroporti», informano dal dicastero in una nota. Ancora, Speranza ha ribadito anche la necessità di «un impegno comune a sostenere il governo cinese nei suoi sforzi per affrontare l’emergenza» e ha sottolineato l’esigenza di «collaborare e condividere tutte le informazioni scientifiche utili a contrastare il virus».

Al vertice dei ministri della Salute erano presenti in collegamento Patricia A. Hajdu (Canada), Agnès Buzyn (Francia), Jens Spahn (Germania), Kato Katsunobu (Giappone), Matt Hancock (Regno Unito), Alex Michael Azar II (Stati Uniti).

Intanto dall’Italia la direzione sanitaria dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani rende noto che «è risultato negativo al test del nuovo coronavirus» il paziente straniero ricoverato nella serata del 2 febbraio nell’Istituto romano. Non si placano però «bufale e psicosi da coronavirus», contro le quali la Federazione dei medici di medicina generale di Roma e provincia (Fimmg) ha elaborato un vademecum – disponibile online -, che nelle prossime ore sarà affisso in tutti gli studi. L’obiettivo: spiegare con chiarezza cosa fare e cosa evitare. Al primo punto tra le cose da fare, la «pulizia frequente delle mani con acqua e sapone»; quindi «osservare le norme di buona educazione coprendosi la bocca quando si tossisce o starnuta; evitare il contatto ravvicinato con chiunque abbia febbre e tosse; in caso di febbre, tosse, e difficoltà respiratorie ad insorgenza rapida, dopo un viaggio o contatti con soggetti a rischio, consultare il medico via telefono».

Le scuole, assicurano i medici di medicina generale, «sono state informate e sono stati messi in atto tutti i meccanismi di controllo e sicurezza come indicato dal ministero della Salute». Un chiarimento anche sulle mascherine: «Non forniscono alcuna protezione dal coronavirus, servono solo a non far diffondere il virus da parte di chi lo ha già contratto». Virus che, aggiungono i medici, «proviene dalla Cina non dai cinesi residenti in Italia»; l’invito quindi è a «evitare intolleranze e sospetti, in quanto il potenziale contagio è limitato a chi è stato nelle zone a rischio o è venuto a contatto con persone provenienti dalle zone infette. Il pericolo cessa dopo 15 giorni dal contatto con il rischio». Non ultimo il consiglio di «non tener conto delle bufale che circolano nei social, che stanno flagellando la popolazione ancor più dell’epidemia stessa».