Coronavirus, Fnomceo: «Prudenza e responsabilità»

L’appello del presidente Anelli. In autunno, «vaccinazione antinfluenzale per tutti». La sfida della prevenzione: «Dobbiamo essere bravi a convivere con il virus»

Prudenza e responsabilità. Il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri Filippo Anelli indica queste due direttrici, per il cammino che attende il Paese nei prossimi mesi. Un appello, il suo, che invita alla prevenzione e al rispetto delle regole base, ribadite più e più volte nel corso del lockdown: igiene delle mani, distanziamento sociale, uso della mascherina. Non solo: dalla Fnomceo arriva anche la sollecitazione alla vaccinazione antinfluenzale per tutti, soprattutto per la popolazione più a rischio, per evitare il sovraffollamento degli ospedali in una stagione, quella più fredda, in cui non è esclusa una seconda ondata di Covid-19.

«Bisogna continuare ad avere un atteggiamento di prudenza ma anche di grande responsabilità, così come gli italiani hanno fatto nel periodo del lockdown», le parole di Anelli. Ora, prosegue, «si tratta di fare prevenzione, cioè di evitare che nuovi focolai si diffondano sempre più». Il presidente Fnomceo si sofferma anche sulla «forte preoccupazione» di una seconda ondata del coronavirus, in autunno. «Dobbiamo essere bravi a convivere con il virus – spiega -. Non dobbiamo raggiungere più il livello del lockdown, che metterebbe in crisi ancora di più la nostra economia ma soprattutto i nostri rapporti sociali. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo necessità di diventare sempre più prudenti e responsabili».

Anche «la scommessa di tornare a scuola», sostiene ancora Anelli, si può vincere senza grandi difficoltà «solo se sapremo tutti insieme educare i nostri figli, insegnare loro le regole fondamentali dell’igiene, del distanziamento sociale».  Per quanto riguarda la stagione invernale, il presidente Fnomceo invita la popolazione, «soprattutto quella a rischio», a fare il vaccino antinfluenzale «perché ridurre il numero delle infezioni da malattie respiratorie significa naturalmente preservare gli ospedali da un sovraffollamento e soprattutto riservare le cure a chi ne ha veramente bisogno».

15 luglio 2020