Coronavirus e scuole chiuse, «attenzione a ripresa della mortalità infantile»

A lanciare l’allarme, il segretario generale Onu, in un rapporto sull’impatto del Covid-19 sui bambini. L’invito a governi e donatori: dare priorità all’educazione

La pandemia di coronavirus ha portato alla chiusura delle scuole in 188 Paesi del mondo, coinvolgendo in tutto oltre 1,5 miliardi di studenti. Per quasi 369 milioni di loro, in 143 Paesi, questo significa, tra le altre cose, dover rinunciare ai pasti scolastici sui cui normalmente fanno affidamento per il loro sostentamento quotidiano. A metterlo in luce è un rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres sull’impatto del Covid-19 sui bambini. Non solo: centinaia di migliaia di bambini in più potrebbero morire, quest’anno, in conseguenza delle recessione imminente. «Ciò invertirebbe il progresso degli ultimi due-tre anni nella riduzione della mortalità infantile nell’arco di un anno, avvertono dall’Onu.

Il rapporto sollecita governi e donatori a «dare priorità all’educazione per tutti i bambini» e raccomanda che «essi diano assistenza economica, comprese erogazioni dirette di contante, alle famiglie a basso reddito, minimizzando nel contempo il rischio di ogni possibile interruzione alla fornitura di servizi sociali e di assistenza sanitaria di base destinati all’infanzia». Tra le indicazioni fornite, anche quella di dare priorità alla continuità dei servizi incentrati sui minori, con particolare attenzione all’equità degli accessi, in particolare per quanto riguarda la scolarizzazione, i programmi nutrizionali, l’immunizzazione e altre cure materne e neonatali e i programmi di protezione dei minori basati sulla comunità.

Per raggiungere questi obiettivi, secondo le Nazioni Unite, occorre «fornire sostegno pratico a genitori e operatori sanitari» ma anche «parlare della pandemia con i bambini, gestire la propria salute mentale e la salute mentale dei propri figli e fornire strumenti per aiutare a sostenere l’apprendimento dei propri figli».

17 aprile 2020