Coronavirus, cinque le vittime italiane

Dopo l’uomo di 84 anni morto a Bergamo, deceduto anche un 88enne nel lodigiano. Registrati al momento 219 casi. Il sostegno della Commissione europea. Il decalogo di ministero della Salute e Iss

Arrivano a 5 i morti italiani per il coronavirus: dopo le 3 vittime nel fine settimana, due in Lombardia e una in provincia i Padova, registrato nella notte un decesso a Bergamo: un uomo di 84 anni, ricoverato da giorni al Giovanni XXIII. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha spiegato che era «una persona anziana con altre patologie»; quindi ha aggiornato la conta dei contagiati in Regione: 167. Questa mattina poi la quinta vittima: un uomo di 88 anni di Caselle Landi, in provincia di Lodi. In tutti i casi, ha precisato nella conferenza stampa conclusa poco fa il commissario straordinario all’emergenza Angelo Borrelli, si tratta di persone anziane con un quadro clinico generale compromesso in precedenza. Contagi e decessi comunque, ha confermato, si riferiscono sempre ai focolai già individuati.

219 al momento le persone positive al coronavirus in Italia: 167 in Lombardia (comprese le quattro vittime), 27 nel Veneto ( compreso l’anziano deceduto), 18 in Emilia Romagna (nove registrati oggi), 4 in Piemonte e tre nel Lazio (la coppia di cinesi e il ricercatore già dimesso).
Dei 219 casi confermati, 99 sono le persone ricoverate in ospedale con sintomi, 23 sono in condizioni più serie in terapia intensiva e 91 non hanno sintomi e sono a casa in isolamento. A questi si aggiungono cinque 5 deceduti (quattro in Lombardia e uno in Veneto) e una persona guarita, il ricercatore allo Spallanzani di Roma. Numeri che fanno dell’Italia il terzo Paese al mondo per casi di contagi, dopo Cina e Corea del Sud. Secondo gli esperti tale primato è da attribuire a un controllo più capillare su pazienti che presentavano sintomi di influenza.  Strette infatti le misure di prevenzione nelle zone del nord in cui si sono registrati i primi casi, dove anche le comunità ecclesiali si stanno organizzando seguendo la via della prudenza. A Milano, ad esempio, chiese aperte ma oratori chiusi e anche funerali e matrimoni vengono celebrati «con la presenza dei soli parenti stretti». A Venezia, sospese fino al 1° marzo tutte le Messe, incluse quelle del Mercoledì delle Ceneri e quelle domenicali, e le celebrazioni sacramentali, le liturgie e le devozioni come la Via Crucis. «In sostituzione del precetto festivo e anche del Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima – si legge in un comunicato del Patriarcato – i fedeli dedichino un tempo conveniente alla preghiera e alla meditazione, eventualmente anche aiutandosi con le celebrazioni trasmesse tramite radio e televisione». Anche in Liguria, chiese aperte ma celebrazioni eucaristiche sospese fino al 1° marzo.

A seguito degli sviluppi della situazione legata alla diffusione del coronavirus, domani, 25 febbraio, sarà mandata in Italia, «in accordo con le autorità italiane», una missione congiunta dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e dell’Organizzazione mondiale della sanità, come annunciato dal commissario europeo alla Salute Stella Kyriakides. «La Commissione Ue – dichiara Kyriakides  – sta intensificando il proprio sostegno agli Stati membri» per la risposta all’emergenza dettata dal coronavirus. Alla luce della situazione in rapida evoluzione, siamo pronti ad aumentare la nostra assistenza». Nel quartier generale della Commissione a Bruxelles le autorità Ue sono a contatto col governo italiano. «La Commissione europea sta lavorando 24 ore su 24 per sostenere gli Stati membri dell’Unione e rafforzare gli sforzi internazionali per rallentare la diffusione di Covid-19», si legge in una nota diffusa in mattinata. «Per aumentare la preparazione, la prevenzione e il contenimento globali del virus, la Commissione annuncia oggi un nuovo pacchetto di aiuti del valore di 232 milioni di euro. Parte di questi fondi verrà immediatamente assegnata a diversi settori, mentre il resto verrà rilasciato nei prossimi mesi». I fondi sono destinati in parte a Paesi Ue, in parte a Paesi extra-Ue in chiave di prevenzione e contrasto al virus.

In Italia intanto ministero della Salute e Istituto superiore di sanità hanno diramato un pieghevole consultabile anche online nel quale sono illustrate tutte le disposizioni in materia di coronavirus covid-19. Un vademecum dal titolo “Nuovo coronavirus. Dieci comportamenti da seguire”, nel quale si illustrano per capitoli tutti i consigli in materia attraverso le fonti provenienti da Oms, Ecdc e Istituto superiore di Sanità. Al punto primo, l’indicazione è Lavati spesso le mani». Quindi: «Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani; Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci; Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico». E ancora: «Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol; Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate; I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi; Contatta il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni; Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus».

24 febbraio 2020 (aggiornato alle 12.46)