Coronavirus, Bassetti: «Le mense rimangano aperte»

Il presidente della Cei sull’emergenza sanitaria: «Guai se venisse a mancare l’azione caritativa della Chiesa». Il vescovo Ricciardi: “Dono il sangue e #tornoacasa”

«È chiaro che le mense devono restare aperte, che i poveri vanno soccorsi. Guai se venisse a mancare l’azione caritativa della Chiesa. Ai poveri e a chi ha bisogno non manchi nulla di ciò che Dio, attraverso le nostre mani, vuole offrire a loro». Il cardinale presidente della Cei Gualtiero Bassetti interviene sull’emergenza sanitaria in corso, rivolgendo il suo pensiero anzitutto agli ammalati, ai medici, infermieri, operatori sanitari e alle famiglie che assistono i loro cari e che risentono della crisi economica. Eppure, nonostante tutto, «c’è qualcosa che ci spinge a sperare», evidenzia il porporato. E ricorda quel medico che «dà la vita per curare i contagiati» di Covid-19, quell’infermiera che «si addormenta sul computer stremata dallo sforzo di dover soccorrere tante persone per ore e ore», un capitano che «scende per ultimo da una nave infetta». E ancora, una madre che «rassicura i suoi bambini», le persone che «attenuano la solitudine di un anziano portandogli la spesa su per le scale», chi «presta ascolto alle povertà degli altri», chi «dona denaro» e chi è «generoso donando il suo tempo per le opere di carità».

A proposito di generosità, da Roma il vescovo Ricciardi, delegato per la pastorale sanitaria, invita a donare il sangue, «sempre con le dovute precauzioni». “Dono il sangue e #tornoacasa”: questo lo slogan con cui invita i parroci  a favorire questo gesto, anche eventualmente in giornate dedicate alla donazione da organizzare in parrocchia, in turni, «evitando assembramenti di persone fuori o dentro i locali parrocchiali».

16 marzo 2020