Coronavirus, Acli: «Coprifuoco necessari ma serve progettare il futuro»

Il presidente nazionale Roberto Rossini commenta la decisione dei lockdown a orario: «Condivisibili se sollecitano le responsabilità individuali»

Dopo Lombardia e Campania, è coprifuoco anche nel Lazio. Scattano, già da questo fine settimana, dei lockdown a orario, da mezzanotte alle 5. Iniziative «condivisibili», le definisce il presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini, «se hanno la finalità di sollecitare le responsabilità individuali di ogni cittadino nel contenimento del virus, altrimenti – osserva – si rischia di mettere in campo una misura sterile e inutile».

Nell’analisi di Gianluca Budano, consigliere di presidenza delle Acli con delega alle Politiche della salute e della famiglia, «il Covid-19 uccide con il virus ma anche con la paura di curarsi che ci tiene lontani dalle strutture sanitarie. Ecco perché oggi dobbiamo fare appello alla coscienza di ogni cittadino affinché il tema della salute sia prioritario rispetto a tutte le altre esigenze», aggiunge. Rinnovando la «piena fiducia» alle istituzioni e alla comunità scientifica a tutti i livelli, Budano non nasconde la preoccupazione con cui l’associazione guarda «al poco spazio che viene dato al dibattito sulla progettazione del futuro del Paese, in particolare in materia di modello di sviluppo e politiche della salute nella direzione della prossimità e della sostenibilità, su cui impegnare ogni risorsa utile dal Recovery Fund al Mes, con il coinvolgimento dei cittadini a partire dal Terzo Settore». L’indicazione che arriva dalle Acli allora è quella di «puntare sulla medicina del territorio che è stata tralasciata in questi mesi, nonostante l’emergenza abbia reso ancora più evidente quanto sia importante, e sulla prevenzione».

22 ottobre 2020