Coronavirus: accordo coi medici di base per la vaccinazione dei vulnerabili

La notizia dall’Unità di crisi Lazio. L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato: «Possiamo arrivare a un milione di vaccini al mese. Ora servono le dosi»

Raggiunto l’accordo con i medici di base per vaccinare anche i soggetti vulnerabili dai medici di medicina generale, con i farmaci a mRNA. La rende noto l’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio, specificando che questa ulteriore disponibilità si aggiunge a quella relativa alla popolazione under 65, per cui sono iniziate ieri, 1° marzo, le vaccinazioni dai medici di famiglia.

La Regione, per facilitarne il compito, mette a disposizione delle Asl e dei singoli medici l’elenco dei loro assistiti che rientrano nelle categorie previste dalla circolare del ministero della Salute. A questi elenchi andranno aggiunti i soggetti che il singolo medico riterrà di includere, a seguito di valutazione clinica. «Si ribadisce che i medici devono in ogni caso assicurare la vaccinazione dei loro assistiti. Il medico titolare della scelta per tanto o provvede direttamente alla vaccinazione degli assistiti o delega per la funzione un collega o altro sostituto – si legge nella nota dell’Unità di crisi -. È a suo carico in ogni caso la predisposizione degli elenchi degli assistiti e l’anamnesi».

L’accordo, sottoscritto da tutte le sigle sindacali, è un ulteriore passo per estendere la campagna vaccinale. «Adesso – commenta l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato – quello che serve sono le dosi poiché con l’accordo dei medici di base possiamo arrivare ad un milione di somministrazioni al mese ovvero oltre 30mila al giorno però servono i necessari quantitativi dei vaccini che oggi non abbiamo».

2 marzo 2021