Coronavirus, accelerazione nell’evoluzione dell’epidemia

Ministero della Salute e Iss parlano di «fase acuta». Casi in progressivo aumento e criticità nei servizi territoriali. «Rispettare con coscienza le norme»

L’allarme arriva dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità (Iss), sulla base del monitoraggio sanitario relativo al periodo 5-11 ottobre: «Si assiste a una accelerazione nella evoluzione dell’epidemia ormai entrata in una fase acuta con aumento progressivo nel numero di casi, evidenze di criticità nei servizi territoriali ed aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica che rischiano, in alcune Regioni/Province autonome, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese». Di qui l’invito a una «rapida analisi» del rischio a livello regionale «per il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette». Contestualmente, si invita la popolazione a «rispettare con coscienza e precisione tutte le norme di precauzione previste, in particolare il distanziamento fisico e l’uso corretto e appropriato delle mascherine», e a «evitare quanto più possibile situazioni che possano favorire la trasmissione quali aggregazioni spontanee e programmate per evitare un ulteriore peggioramento che potrebbe richiedere restrizioni territorialmente diffuse».

I dati del monitoraggio non lasciano spazio al dubbio: «Il virus oggi circola in tutto il Paese – è l’analisi -. Questa settimana è stato osservato un forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa (dati flusso Iss) negli ultimi 14 giorni a 75 per 100mila abitanti, nel periodo 28/9-11/10, invece di 44,37 per 100mila abitanti nel periodo 21/9-4/10. Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è quasi raddoppiato: 15.189 casi sintomatici nel periodo 28/9-11/10 rispetto a 8.198 casi sintomatici nel periodo 21/9-4/10». Tutte le Regioni/Province autonome, tranne una, hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso Iss). In particolare, «continua a scendere la percentuale dei nuovi casi che sono stati rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (28,8% dei nuovi casi vs 31,8% la settimana precedente). Diminuisce anche la percentuale dei nuovi casi rilevati attraverso le attività di screening (31,1% vs 33,2%) Aumenta, invece, la percentuale di quelli rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31,6% vs 29,1% la scorsa settimana). Nell’8,5% dei casi non è stato riportato l’accertamento diagnostico».

Nel periodo che va dal 24 settembre al 7 ottobre l’Rt, vale a dire l’indice di contagiosità, calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,17. Sono stati riportati complessivamente «4.913 focolai attivi, di cui 1.749 nuovi», in aumento per la undicesima settimana consecutiva. In 102 province su 107 sono stati riportati focolai, la maggior parte dei quali continua a verificarsi «in ambito domiciliare (80,3%)» mentre «si mantiene stabile la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative (4,2% vs 4,1% la settimana precedente)».

In aumento questa settimana anche «i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico» anche se quella intra-scolastica rimane complessivamente «una dinamica di trasmissione limitata: il 3,8% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione». A poter costituire un innesco di catene di trasmissione sono le attività extra-scolastiche, «laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste». Registrato a livello nazionale anche «un importante aumento nel numero di persone ricoverate (4.519 vs 3.287 in area medica, 420 vs 303 in terapia intensiva nei giorni 11/10 e 4/10, rispettivamente)». Conseguentemente, «aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva, con alcune Regioni/Province autonome sopra 10% in entrambe aree».

Si aggrava, dunque, il lavoro dei servizi sanitari territoriali. «Per la prima volta si segnalano elementi di criticità elevata relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese», evidenziano da Iss e ministero, specie per quanto riguarda l’impegno di prevenzione. «È importante il rafforzamento dei servizi territoriali, attraverso un coinvolgimento straordinario di risorse professionali di supporto e anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici come la app Immuni, nelle attività di diagnosi e ricerca dei contatti in modo da identificare precocemente tutte le catene di trasmissione e garantire una efficiente gestione, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari».

16 ottobre 2020