Cori antisemiti all’Olimpico: Roma Capitale si costituisce parte civile

La presa di posizione contro i fatti del 19 marzo, in occasione del Derby. «Le istituzioni e il mondo del calcio non resteranno in silenzio e faranno fronte comune nel contrastare qualunque forma di intolleranza negli stadi»

Un cittadino tedesco, in tribuna, che indossa la maglia biancoceleste con sulle spalle il nome “Hitlerson” accompagnato dal numero 88, di chiara matrice nazista. E una parte della curva Nord dell’Olimpico che intona cori antisemiti. È la cornice in cui si è svolto, domenica 19 marzo, il derby della Capitale: Lazio – Roma, 1 a 0 per la Lazio. Le immagini hanno fatto immediatamente il giro del web, grazie al tweet di Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, che ha pubblicato video e foto, commentando: «Come sempre siamo gli unici a indignarci e a protestare. Possibile che tutti continuino a far finta di nulla?».

«Impossibile», ha scritto sui social il ministro dello Sport Andrea Abodi. D’accordo anche il prefetto Giuseppe Pecoraro, neo-coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, secondo il quale «sono da condannare duramente i cori contro il mondo ebraico che si sono sentiti in questi giorni negli stadi. Sono da sanzionare fortemente i responsabili. In caso contrario – aggiunge -, è necessario un intervento anche sulle società per le quali questi fanno il tifo».

Intanto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è arrivato l’invito a fare ogni sforzo possibile per individuare i responsabili dei comportamenti antisemiti: sul tema, avrebbe chiamato il capo della polizia Lamberto Giannini e il questore di Roma Carmine Belfiore. Per affrontare la quesitone comunque era stata già programmata per giovedì 30 marzo, una riunione al Viminale con Piantedosi, il ministro dello Sport Andrea Abodi, i vertici del calcio e i rappresentanti della Comunità ebraica.

Anche Roma Capitale si ritiene parte offesa« rispetto alla inaccettabile pagina di cori antisemiti e di altre manifestazioni vergognose a cui tutti hanno assistito domenica scorsa sugli spalti dello stadio Olimpico, in occasione del derby», si legge in una nota diffusa dal Campidoglio. Proprio per questo, «l’amministrazione cittadina si costituirà parte civile in caso di un eventuale giudizio. Le istituzioni e il mondo del calcio non resteranno in silenzio e faranno fronte comune nel contrastare qualunque forma di intolleranza negli stadi, sia nel rispetto della memoria di milioni di vittime causate dalle ideologie razziste e antisemite che in quello per le tante persone che vogliono continuare a frequentare gli stadi e tutti i luoghi dello sport».

Sono stati banditi a vita dalle partite casalinghe della Lazio i tre tifosi individuati dalla Digos. La nota ufficiale della società prosegue così: “Nei loro confronti, una volta concluso l’iter amministrativo degli organi di sicurezza e ottenuta dalla Procura della Repubblica l’autorizzazione al questore a fornire le generalità dei tre soggetti, la Lazio applicherà con severità il Codice etico e disporrà il non gradimento quindi l’allontanamento a vita dallo stadio e si costituirà parte civile per la richiesta di risarcimento danni negli eventuali procedimenti penali che seguiranno”.

22 marzo 2023