Coppie in crisi, la via di Retrouvaille

Il weekend residenziale a Loreto dal 20 al 22 settembre. Silvia e Giovanni, responsabili per il Nord-Ovest: per le famiglie in crisi, «una possibilità e un segno di speranza»

Un servizio esperienziale di ispirazione cattolica ma aperto a tutte le coppie – sposate sia sacramentalmente che civilmente o conviventi in modo stabile e con figli – che vivono una crisi e sono in procinto di separarsi o sono già separate o divorziate ma intendono ricostruire la loro relazione d’amore lavorando per salvare il proprio matrimonio. Questo è “Retrouvaille”, che in francese significa appunto ”ritrovarsi”, un «percorso e una possibilità», oltre che «un segno di speranza», come spiegano Silvia Favalli e Giovanni Mazzoni, coppia responsabile della promozione del programma per la zona Nord-Ovest, presentando il prossimo weekend residenziale previsto a Loreto dal 20 al 22 settembre e rivolto a chi vive nel Lazio, in Emilia-Romagna, nelle Marche, in Umbria, in Abruzzo e in Sardegna. Al fine settimana seguono 12 incontri nelle regioni di residenza delle coppie iscritte che hanno luogo nel corso dei successivi 3 mesi (per informazioni: 800.123.958, numero verde solo da telefono fisso, oppure 346.2225896).

«Questo percorso, nato in Francia nel 1977 e attivo in Italia dal 2002 – dice Silvia -, non è gestito da esperti e non intende fornire ricette o soluzioni prefabbricate: le coppie animatrici, coadiuvate da un sacerdote, nel condividere la loro personale esperienza di momenti di grave crisi e del superamento degli stessi, indicano un cammino che poi ognuno deve scegliere di compiere». In particolare i due coniugi, oggi sposati da 30 anni e nonni di due nipotini, al 17° anno del loro matrimonio hanno sperimentato «una grave crisi», ricorda Giovanni, ma dopo qualche mese dalla separazione «siamo venuti a conoscenza di questa proposta» e dalla fine del percorso «quasi subito abbiamo visto i benefici».

I dati aggiornati al 2023 rilevano che sono stati attivati 190 programmi, con una media di 13 all’anno, guidati da 110 coppie animatrici e un centinaio di sacerdoti e religiosi e che hanno visto la partecipazione di circa 2.800 coppie provenienti da ogni parte d’Italia. Di queste, il 70% ne ha tratto dei benefici tangibili mentre solo il 12% è ancora separato. «L’obiettivo principale – illustrano ancora Silvia e Giovanni -è recuperare nelle coppie l’ascolto e un dialogo autentico che permetta loro di affrontare i problemi per operare un’autentica riconciliazione».

16 settembre 2024