Cop28, Unhcr: «Azioni insufficienti e progressi lenti»

L’agenzia Onu per i rifugiati: «Crescono le ingiustizie. Il 60% delle persone sfollate nel mondo è nei Paesi che hanno contribuito meno al deterioramento ambientale»

Lenti e insufficienti. È il giudizio dell’Unhcr sulle azioni messe in campo dalla comunità internazionale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico che stanno costringendo alla fuga le popolazioni dei Paesi meno sviluppati. Un monito, quello dell’Agenzia Onu per i rifugiati, che arriva proprio durante la 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28), in corso a Dubai fino al 12 dicembre. «L’emergenza climatica sta colpendo le persone costrette alla fuga tre volte: le strappa dalle loro case, aggrava la loro crisi in esilio e distrugge la loro terra d’origine, impedendone il ritorno – è il commento dell’Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi -. Questa dura realtà evidenzia il modo in cui l’emergenza climatica esaspera lo sfollamento e la sofferenza umana».

Secondo l’Unhcr, la convergenza di conflitti e cambiamento climatico sta ostacolando la capacità delle comunità sfollate di trovare sicurezza, risorse essenziali e mezzi di sussistenza sostenibili. Una condizione che fa emergere una profonda ingiustizia: «Coloro che hanno contribuito meno al deterioramento ambientale soffrono di più. In una tendenza preoccupante – sottolineano dall’Agenzia -, quasi il 60% delle persone sfollate nel mondo si trova nei Paesi più vulnerabili all’impatto del cambiamento climatico, come Siria, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Afghanistan e Myanmar».

Da qui l’obbligo per la comunità internazionale di trovare e applicare azioni immediate per affrontare l’impatto senza precedenti del cambiamento climatico. «Mentre ci riuniamo alla Cop28, è imperativo dare priorità alla condizione dei più vulnerabili. Il nostro impegno collettivo nell’azione per il clima deve prevedere misure solide per proteggere le persone colpite – dichiara Grandi -. L’inclusione delle persone più colpite è fondamentale per le nostre discussioni e risposte. Le esperienze e le soluzioni delle comunità sfollate meritano un posto di rilievo nella discussione globale sul clima».

Dalla Cop28 il confronto tra gli attori internazionali si sposterà al Global refugee forum in programma a Ginevra dal 13 al 15 dicembre, con il quale l’Unhcr certifica il suo impegno a «collaborare strettamente con i governi, i partner del settore privato e la società civile per aprire la strada a un futuro sostenibile in cui il nesso tra cambiamento climatico e sfollamento sia affrontato efficacemente attraverso soluzioni inclusive e innovative».

5 dicembre 2023