Cop28: le sfide aperte e il «realismo della cristianità»

La conferenza dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale alla Camera dei deputati. Il vescovo Lamba: evitare il «pessimismo viscerale». Il messaggio del presidente Fontana, che invoca «l’impegno unanime e sinergico della comunità internazionale per uno sviluppo sostenibile»

Il frammento trecentesco della Crocifissione, nella Sala della Sacrestia del Complesso di Vicolo Valdina, alla Camera dei deputati, contiene un messaggio. Anche in sintonia con quello della conferenza ospitata ieri, 30 novembre, sotto le sue volte. Si parlava di “Cop28, le difficoltà e le speranze”, proprio nel giorno inaugurale della kermesse internazionale a Dubai. L’affresco sta lì a ricordare che, nonostante il quadro preoccupante, non bisogna sprofondare in un «pessimismo viscerale». Lo sottolinea il vescovo Riccardo Lamba, ausiliare di Roma per l’ambito della Chiesa “in uscita”. «Dobbiamo, al contrario, affidarci al realismo della cristianità, che ci è stato donato attraverso l’Incarnazione. Siamo stati preceduti da un evento di grazia che ha sconfitto il male e ci ha salvati. C’è speranza, ma tutto passa dalla nostra conversione quotidiana», sono ancora le parole del vescovo.

In precedenza, con la moderazione della giornalista Monica di Sisto, monsignor Francesco Pesce, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato oltre che cappellano alla Camera dei deputati, aveva rievocato l’appello di Papa Francesco nella Laudate Deum. «Quando il pontefice sostiene che il mondo sia arrivato a un punto di rottura non vuole lanciare un messaggio pessimistico, ma di avvertimento. Perché la Chiesa parla di tematiche ambientali? Perché riguardano l’umanità e il suo destino», ha concluso Pesce.

L’esortazione apostolica Laudate Deum è stata oggetto anche dell’intervento di Oliviero Bettinelli, vicedirettore dello stesso ufficio diocesano. «Ognuno di noi può fare di più a livello personale. Dobbiamo ascoltare Papa Francesco quando afferma che non stiamo reagendo abbastanza. Non si tratta solo di clima, è in gioco la vita di molte persone. I danni presenti sono gravissimi, ma possiamo evitare che se ne creino di peggiori. Come sostiene il pontefice, è necessario rimettere al centro l’uomo e offrire a tutti la possibilità di vivere con dignità», ha sottolineato. Una sfida di straordinaria complessità che il mondo non può permettersi di perdere, come ha evidenziato anche il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana, nel messaggio letto dalla moderatrice. «Occorre l’impegno unanime e sinergico di tutta la comunità internazionale nel sostegno al processo di transizione verso un modello di sviluppo sostenibile», ha sottolineato il presidente.

I problemi climatici da affrontare sono stati contestualizzati dal punto di vista geopolitico da Pietro Sebastiani, già ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede ed esperto di diplomazia internazionale. «Ci troviamo attualmente in un mondo multipolare, nel quale l’economia non riesce a essere incisiva – ha detto -. Bisogna riformarla, partendo dall’educazione. Ognuno deve fare la propria parte, senza aspettare la politica. L’Africa sarà il continente dove si deciderà il nostro futuro».

L’avvenire è incerto. Tuttavia, è importante che «da molte parti si stia progressivamente ammettendo come lo stato di salute del nostro pianeta sia strettamente legato a quello dell’uomo, come ci aveva avvertito Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’», ha affermato in conclusione Marco Cinque, ricercatore nel campo dello sviluppo sostenibile all’Università Tor Vergata. Lo studioso ha fatto notare come l’Italia possa guardare ai flussi migratori – causati anche e soprattutto dai cambiamenti climatici – come un’opportunità per coprire molte posizioni lavorative. Il tutto attraverso piani di sviluppo e progetti sostenibili intergovernativi. «La Cop28 rappresenta un’occasione importantissima per affrontare anche queste tematiche», ha concluso.

1° dicembre 2023