Contro il freddo e l’indifferenza, l’impegno dei volontari Cri

Il presidente Valastro ha accompagnato l’uscita di una Unità di strada a Roma. «Necessario passare all’emergenza persone senza dimora, battendo l’indifferenza»

In questi giorni di freddo anche nella Capitale, il presidente di Croce rossa italiana ha voluto accompagnare l’uscita di una delle Unità di strada a Roma. Una di quelle squadre che tutto l’anno «portano cibo, coperte, indumenti, bevande calde, kit igienici ma anche prima assistenza sanitaria, ascolto dei bisogni e conforto umano a chi si trova a vivere in strada», spiega. Il bilancio: «Sono sempre molto colpito, soprattutto in inverno, quando fa più freddo, dalla estrema capacità dei volontari di portare aiuto alle persone senza dimora. Il volontariato in questo – prosegue – rappresenta, spesso, l’unica vera forma di aiuto concreto per chi vive condizioni di grave marginalità sociale».

Il presidente Cri riconosce che «non è facile risolvere il fenomeno delle persone senza dimora ma, e lo vediamo con l’impegno delle istituzioni locali attraverso i piani di emergenza freddo, ad esempio, non può che affiancarsi a questi la messa in campo di progetti di sostegno, di aiuto, di inclusione che vedano affrontare il fenomeno nella sua complessità e non solo in via di emergenza stagionale».

Nell’analisi di Valastro infatti «alla condizione di forte disagio economico, sociale, abitativo, spesso si aggiunge quello causato da forme gravi di malattia, di disagio psichico, di disturbi da dipendenze come alcool o droghe, ma soprattutto diventa importante e seria la condizione di isolamento e di solitudine. È questo quello che ritengo prioritario far emergere. Non tanto il freddo, dato statistico o numerico». Quello che «come volontariato siamo impegnati a fare è far emergere una condizione di vita a cui dare soggettività e dignità, togliendo dal buio e dall’indifferenza generale chi la vive».

Questo il motivo per cui nel 2024, anno della 160° anniversario di Croce rossa italiana, il presidente ha voluto che questa fosse la sua prima iniziativa pubblica, «per valorizzare l’intervento sociale di aiuto del nostro volontariato come passo fondamentale da compiere, perché la Cri è sempre di più protagonista di quella rete di volontari che stando sui territori, ne intercettano le forme più gravi di malessere, rappresentando un presidio contro forme estreme di marginalità. La povertà, non solo quella economica, come spesso sottolineiamo, non è una colpa o una condizione da nascondere agli occhi della società. Di sicuro – conclude – non lo è per i volontari che danno il senso di come sia necessario passare dall’emergenza freddo all’emergenza persone senza dimora, battendo l’indifferenza».

16 gennaio 2024