Contratti di apprendistato? Più per eludere il fisco che per formare

Il rapporto di Eurofound sul progetto comunitario Garanzia Giovani. Tra le raccomandazioni, il monitoraggio della formazione

Il rapporto di Eurofound sul progetto comunitario Garanzia Giovani. Le raccomandazioni: monitoraggio della formazione e selezione dei settori in cui promuoverlo

I contratti di apprendistato in Italia «non sono molto attraenti per i datori di lavoro e tendono a essere usati più come modo di evitare le tasse che come strumento di qualità per la formazione lavorativa dei giovani». Lo afferma la fondazione Eurofound nel rapporto “Social inclusion of young people”, che fa una prima valutazione del progetto comunitario Garanzia Giovani in 10 paesi (Italia, Belgio, Bulgaria, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Polonia, Regno Unito) a un anno dal suo avvio. In riferimento all’attuazione in Italia dello strumento del contratto di apprendistato il rapporto evidenzia che «il numero dei contratti posti in essere è attualmente in diminuzione» anche se nel Belpaese «la Garanzia Giovani prevede incentivi per le aziende che assumono contratti di apprendistato». I costi stimati si distinguono in apprendistato di primo livello – 7mila euro per un corso di formazione di 400 ore in un anno; 2mila euro per un anno per ragazzi sotto i 18 anni; 3mila euro per un anno per ragazzi maggiorenni – e apprendistato di secondo livello, che costa oltre 6mila euro.

Il rapporto considera «ancora molto debole» in Italia «la capacità di selezionare i settori in cui promuovere apprendistati». E auspica il miglioramento di questa competenza che non solo «aiuterebbe a definire meglio le aree in cui favorire l’inclusione lavorativa dei Neet», ma «stimolerebbe la sicurezza degli imprenditori che, in assenza di una tale guida, continuano ad assumere apprendisti con strategie che non guardano lontano». Lo studio considera tuttavia anche l’impatto negativo della scarsa capacità di assorbimento del mercato occupazionale: «La capacità dei datori di lavoro di offrire apprendistati è limitata». Inoltre si evidenzia che questo strumento «è in costante cambiamento poiché le istituzioni e le regioni che lo usano sono diverse».

Osservazioni critiche emergono anche rispetto al sistema di formazione professionale, in cui si evidenzia «un vuoto informativo tra la domanda di formazione lavorativa espressa dalle aziende e la capacità del sistema di rispondervi in modo soddisfacente». La sfida principale della Garanzia Giovani, si afferma in riferimento al Belpaese,  è «il miglioramento del passaggio dall’istruzione formazione al mercato del lavoro». Tra i cambiamenti auspicati per favorirlo, «un sistema di monitoraggio efficace per valutare la qualità dei servizi».

Monitoraggio e supervisione della formazione sono invece previsti da un’iniziativa avviata in Polonia e presentata da Eurofound come buona pratica. Si tratta di un progetto dell’associazione polacca per la gestione delle risorse umane realizzato in collaborazione con la confederazione degli imprenditori, con l’obiettivo di attuare una sistema per l’apprendistato e i tirocini di qualità. L’idea è di rendere apprendistato e tirocini «parte della formazione invece che soltanto dell’inserimento nel mercato del lavoro». La struttura prevederà sistemi di supervisione, programmazione, audit e la realizzazione di un database di apprendistati e tirocini di qualità, insieme a un sistema di certificazione.

29 settembre 2015