Conte: garantiremo la tutela del diritto alla salute

L'intervento all'inaugurazione dell'anno accademico della sede romana dell'Università Cattolica. Il premier assicura: «Nuovi piani di investimento e nessun taglio alla sanità»

Massimo impegno «per garantire la tutela del diritto alla salute a ciascun cittadino» intervenendo per la «diminuzione delle liste d’attesa, l’accesso alla cura per tutti e l’uniformità nei livelli di assistenza» con «nuovi piani di investimento e nessun taglio alla sanità». Lo ha assicurato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte intervenendo nella mattina di oggi, 31 gennaio, all’inaugurazione dell’anno accademico della sede romana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Giuseppe Conte, Franco Anelli«Dopo la manovra economica che ci ha visti impegnati in questo primo tempo – ha chiosato Conte – è ora il momento, per il governo, di un nuovo ciclo volto a garantire attenzione anche alla ricerca scientifica e a quella formazione capace di un approccio integrato per lo studio della persona, in quanto valore assoluto: è infatti urgente la necessità di un nuovo umanesimo nella nostra società». E l’Università Cattolica – presso la cui sede milanese Conte ha studiato Giurisprudenza – insieme al Policlinico Agostino Gemelli «rappresenta un riferimento per l’impegno profuso in tal senso: la medicina è l’ambito nel quale la missione umanistica trova la propria realizzazione, il contesto privilegiato delle grandi domande sul mistero della vita, il senso della malattia e della morte». Infine, l’augurio del premier all’ateneo cattolico di «continuare a preservare la sua specificità, ma soprattutto di essere “laico”, cioè orientato ad un dialogo continuo e responsabile con il mondo».

Franco AnelliProprio la «missione di cura della persona, sintesi di conoscenza, capacità tecnica e, soprattutto, riconoscimento dell’altro» è stata il cuore del discorso inaugurale del rettore Franco Anelli, che ha evidenziato «l’esigenza di recuperare la dimensione umana di ogni aspetto della nostra attività: della ricerca, dell’insegnamento e dell’assistenza ai malati», mettendo in luce «il legame vitale e identitario tra Policlinico e Facoltà di medicina e chirurgia».

In particolare, riconoscendo il «pieno e diffuso coinvolgimento della Facoltà di medicina e chirurgia nella vita del Policlinico» e guardando all’impegno dell’ospedale fondato da padre Agostino Gemelli, «nato per offrire cure alla collettività e aperto a tutti con i suoi 100mila ricoveri annui e più di 10mila prestazioni ambulatoriali al giorno», Anelli ha tuttavia sottolineato come «tutto questo non è scontato, il Gemelli stesso non è scontato ma deve essere sostenuto e difeso».

Evidente il riferimento a quelle criticità «che – ha detto il rettore – ci impongono di operare strutturalmente sottocosto nell’erogazione di alcune prestazioni sanitarie». Ancora, l’indicazione di una linea d’azione e di uno stile educativo ed operativo: «Le risposte non possono essere cercate soltanto nel tecnicismo di una migliore e più efficiente organizzazione dei servizi sanitari – ha chiosato -, perché prima di ogni altra cosa bisogna fissare premesse chiare sui principi che delineano gli obiettivi dell’organizzazione».

Rocco BellantoneAnche Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia, nella sua relazione ha evidenziato il valore «della ricerca d’avanguardia tesa alla cura della persona e non della malattia, all’individuazione di tecniche diagnostiche e terapie per il singolo individuo» che fanno della facoltà una vera «città della ricerca sostenuta e assistita dalla città della salute qual è il Policlinico Agostino Gemelli». È questa sinergia tra ateneo e nosocomio che permette di adempiere, con «alta formazione e apparecchiature sofisticate», all’invito costante del Papa affinché «la cura del malato sia misericordiosa, fatta di dono, solidarietà e gratuità». Il Gemelli «è un ospedale veramente ricco» ma «di scienza, amore e carità – ha concluso -, capace di garantire comfort ed eccellenza in maniera totalmente gratuita». Giampaolo Tortora, professore Ordinario di Oncologia Medica alla Cattolica, ha tenuto la prolusione su “Terapia molecolare, immunoterapia e nuove frontiere per una Oncologia di precisione”.

La cerimonia di inaugurazione era stata preceduta dalla Messa celebrata dall’arcivescovo Edgard Peña Parra, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, che nella sua omelia aveva invitato medici e docenti, «responsabili del cammino culturale e umano dei giovani», ad orientare «con docilità il proprio operato alla luce dello Spirito Santo e del mistero di Cristo, spendendosi con impegno appassionato nella riflessione sull’intera realtà del mondo che è cosa ben diversa dall’assegnare una volta per tutte l’etichetta di “cattolica” ad una istituzione universitaria». Da parte sua, il vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico dell’Università Cattolica, aveva sottolineato, nel suo saluto all’inizio della celebrazione, come «il percorso accademico di ogni studente, che ha bisogno di maestri e testimoni, è un tempo per rispondere a pieno al disegno di Dio, non solo per ottenere il conseguimento di un titolo».

31 gennaio 2019