Sono indirizzati in modo particolare al ministro Elena Bonetti (Pari opportunità e famiglia) gli auguri del Forum nazionale delle associazioni familiari al nuovo esecutivo che questa mattina, 5 settembre, presta il suo giuramento al Quirinale. «Auguriamo buon lavoro al ministro Bonetti e a tutto l’esecutivo che sta per nascere – le parole del presidente De Palo -. Siamo certi che ce ne sarà bisogno, visto che nei fatti le politiche per la famiglia dei governi degli ultimi dieci anni hanno drammaticamente latitato». Quindi una rassicurazione: «Come Forum delle associazioni familiari non smetteremo, neppure stavolta, di mettere in campo la nostra azione di sprone e di pungolo nei riguardi delle istituzioni, ricordando tutto ciò che c’è da fare per invertire la rotta dell’inverno demografico e far ripartire la natalità, ridando così slancio all’economia nazionale». Due, per De Palo, le priorità: l’#assegnoXfiglio e le misure necessarie a dare pari opportunità ai disabili, «i veri discriminati nel nostro Paese».

Per le Acli, «oggi l’Italia ha un presidente del Consiglio, un governo e un programma che può consentire al Paese di uscire da una situazione di stasi economica e di difficoltà sociale». A parlare a nome dell’associazione è il presidente Roberto Rossini, che al premier Conte rivolge l’augurio di «poter svolgere con tranquillità ed efficacia un compito importante». Il presidente Mattarella, proseguono, «ha saputo svolgere in modo impeccabile il suo ruolo di garante della Costituzione. Le Acli continueranno a fare la loro parte propositiva soprattutto per quanto riguarda le questioni del lavoro e della formazione, della previdenza e del fisco, della lotta alla povertà e dell’immigrazione».

Auguri di buon lavoro all’esecutivo Conte bis anche da Coldiretti, che guarda in particolare al neo ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, «con la quale siamo certi riusciremo a costruire un rapporto di collaborazione e intesa nell’interesse dell’agricoltura italiana e quindi dell’intero Paese». Ora, sottolinea il presidente Ettore Prandini, «la nomina di un rappresentante italiano all’agricoltura nella Commissione guidata da Ursula von der Leyen deve rappresentate un obiettivo strategico per l’Italia che è il primo Paese dell’Unione per valore aggiunto agricolo ma anche per qualità e sostenibilità delle produzioni».

Prende spunto dalle sfide che ci sono sul tappeto – «grandi e urgenti» – il messaggi di auguri al presidente Conte e al nuovo esecutivo indirizzato a nome di Cittadinanzattiva dal segretario generale Antonio Gaudioso. «I singoli punti programmatici emersi – afferma – disegnano un’agenda di politiche condivisibile e complessa ma quello che ci permettiamo di suggerire è la necessità di un radicale cambio di rotta nella gestione della cosa pubblica attraverso l’affermazione di tre primati: il primato dell’ambiente, il primato del futuro, il primato della lotta alle disuguaglianze fra le persone e fra le comunità».  Per gaudioso, «su questi primati andrebbero orientati gli investimenti da fare, a questi primati dovrebbero ispirarsi prospettive innovative di sviluppo economico e creazione di lavoro qualificato».

L’auspicio di Cittadinanzattiva è che «l’Italia sia protagonista di un nuovo “umanesimo ambientale”. Una scelta che non mancherebbe di ricadute rispetto al benessere di ognuno e che ha a che fare persino con la gestione dei flussi migratori, se si considera che essi, di qua a qualche decennio, avranno l’emergenza climatica quale loro causa principale». Ancora, sul futuro del Paese, «occorre lavorare per mettere in campo politiche di sostegno alla genitorialità per la tenuta demografica del Paese e investimenti per consentire ai bambini e ai ragazzi il pieno esercizio della loro cittadinanza». Sulle disuguaglianze infine «occorre lavorare per ricomporre le fratture che dividono il nostro Paese, fratture fra generazioni, fratture fra generi, fratture di competenze e di acquisizione di capacità, fratture di reddito, fratture che rendono un territorio disuguale rispetto a un altro nell’offerta dei servizi, fratture fra individui». Oltre a questi tre “primati”, conclude Guadioso, priorità «imprescindibile» è «lavorare per sostenere, mettendolo al centro delle politiche di welfare, il Servizio sanitario nazionale, che ha sempre contribuito a garantire la tenuta del nostro Paese e che continuiamo, fra i pochissimi Paesi al mondo, a erogare in modo universale».

5 settembre 2019