Conte: approvato nuovo decreto

Stretta con multe di 3 mila euro e fino a 5 anni di carcere per chi viola la quarantena. Previsto anche stop fino a 30 giorni per le attività commerciali

Nuova stretta per chi viola le norme per prevenire la diffusione del coronavirus. L’ha annunciata ieri pomeriggio, 24 marzo, il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo la riunione del Consiglio dei ministri. Nel nuovo decreto approvato, previste, tra l’altro, multe da 400 a 3mila euro per chi aggira le misure per arginare la diffusione del Covid-19 – che si sostituisce «alla contravvenzione attualmente prevista» – e una pena massima di 5 anni per chi viola la quarantena da positivo al virus. Possibile anche uno stop fino a 30 giorni per le attività commerciali. Non è prevista la confisca di auto, moto e veicoli, mentre saranno sempre garantiti la filiera alimentare e i carburanti.

«Abbiamo deliberato l’adozione di un decreto legge che riordina un poco la disciplina dei provvedimenti che stiamo adottando in questa fase emergenziale», ha spiegato il presidente del Consiglio. In una riunione durata oltre due ore, «abbiamo regolamentato più puntualmente e in modo ancora più trasparente i rapporti tra l’attività del governo e il Parlamento». Ora è previsto l’invio ai presidenti delle Camere di ogni provvedimento: il presidente del Consiglio andrà a riferire ogni 15 giorni. Oggi, 25 marzo, sarà alla Camera e domani al Senato. Ancora, ha proseguito Conte, «abbiamo regolamentato in modo lineare i rapporti tra gli interventi del governo e le Regioni», lasciando ai governatori o ai presidente delle Province autonome la possibilità di adottare, «nell’ambito delle loro competenze», anche «provvedimenti e misure restrittive se, del caso, anche più severe». Resta comunque assicurata la funzione di  «coordinamento e di omogeneità su tutto il territorio nazionale assicurata dal governo».

Smentita dal premier, in conferenza stampa, l’ipotesi del 31 luglio come data ultima per le misure restrittive adottate: «Nulla di vero», ha assicurato. «Quello è lo spazio dell’emergenza ma lo stato di emergenza per sei mesi non vuol dire restrizioni fino al 31 luglio. Siamo pronti ad allentare le misure in ogni momento, speriamo prestissimo, e se del caso a superarle», ha spiegato. Riguardo invece all’ipotesi della Pasqua da passare ancora chiusi in casa, «non mi faccia fare previsioni – ha risposto poi in serata al giornalista che gli ha rivolto la domanda -. Ci atteniamo all’andamento epidemiologico, ragionevolmente non è una soluzione dei prossimi giorni ma confidiamo che non lo sia neppure dei prossimi mesi».

Nelle parole del presidente del Consiglio anche soddisfazione e «orgoglio» per la reazione degli italiani «nel rispettare le prescrizioni e le indicazioni che abbiamo fornito. Le Forze dell’ordine stanno facendo un’attenta verifica – ha aggiunto – ma la stragrande maggioranza dei cittadini si sta conformando a queste nuove regole che comportano nuove abitudini di vita». Questo, ha evidenziato ancora, «ci deve rendere tutti particolarmente orgogliosi perché ciascuno deve fare la propria parte per affrontare questa emergenza, per poterla vincere e poterci rialzare quanto prima. Se tutti rispettano le regole non solo mettono in sicurezza loro stessi e i loro cari ma consentono all’intera comunità nazionale di uscire quanto prima da questa fase di emergenza». Nelle parole di Conte, la convinzione che «questa prova durissima che stiamo affrontando ci renderà migliori».