Il consulente etico nei consultori d’ispirazione cristiana

Don Giuseppe Colleo chiarisce il ruolo della figura professionale: «Possiede una formazione teologico-morale continuamente aggiornata, una buona capacità di ascolto, di dialogo, di confronto e di verifica»

Correva l’anno 1975 quando il Parlamento italiano varava la legge 405 istitutiva dei consultori familiari. Una legge senza dubbio innovativa in quanto, per la prima volta, una legge della Repubblica aveva come destinataria la famiglia nel suo complesso. Nello stesso anno la dodicesima Assemblea nazionale della Conferenza Episcopale Italiana auspicava: «In ogni Diocesi siano promossi, valorizzati e sostenuti consultori familiari professionalmente validi e di sicura ispirazione cristiana». Per amore del vero, la Chiesa da sempre nella sua azione pastorale ha avuto un’attenzione speciale per la famiglia, ma si trattava di incentivare strutture professionali al servizio della famiglia quali, appunto, i consultori familiari.

Ma cosa contraddistingue un consultorio di ispirazione cristiana da un consultorio familiare “laico”? La risposta chiara la troviamo in un documento della Conferenza Episcopale Italiana: «Nell’ambito dell’equipe consultoriale tutti gli operatori sono chiamati a far riferimento ai valori e alla responsabilità di ispirazione cristiana». Non è dunque la preparazione e la competenza qualificata di ciascun operatore nella disciplina professata, competenza che allo stesso modo dovrebbe caratterizzare ogni professionista in qualunque ambito eserciti, ma il dato che gli operatori dei consultori di ispirazione cristiana fanno riferimento al messaggio evangelico e alla dottrina morale secondo il Magistero della Chiesa. È in questa ottica che la presenza del consulente etico, figura non prevista dalla legge 405, è qualificante per tutto il servizio del consultorio.

Chi è dunque il consulente etico? Non è un docente di morale, non è un giudice, non è un confessore, non indottrina e non converte. Il consulente etico è innanzitutto un “consulente” (esperto nella tecnica della consulenza) che possiede una formazione teologico-morale continuamente aggiornata, una buona attitudine al lavoro di équipe, una buona capacità di ascolto, di dialogo, di confronto e di verifica. Autobiograficamente non nasco come consulente etico, ma come sacerdote che, successivamente agli studi accademici teologico-morali, ha conseguito la laurea in psicologia ad indirizzo applicativo e la specializzazione in psicoterapia. Ho iniziato ad interessarmi più a fondo dei problemi etici quando, ancora dipendente di una Asl romana, ho deciso di dedicare parte del mio tempo al volontariato e mi è stato chiesto di far parte dell’équipe del consultorio familiare diocesano “Al Quadraro” non come psicoterapeuta, ma come consulente etico.

Ho iniziato a partecipare a tutte le attività, particolarmente alle riunioni di équipe e di supervisione. Ho cercato di richiamare sempre l’attenzione agli aspetti etici, di sollecitare tale attenzione nella discussione dei vari casi e di badare che nelle iniziative di aggiornamento si desse spazio anche alla dimensione etica. Allo stesso tempo sono stato, e continuo ad esserlo, disponibile a rispondere ai bisogni degli utenti del consultorio, promuovendone la loro crescita, orientandoli e sostenendoli nel processo di discernimento delle varie situazioni.

Le tematiche con cui maggiormente, nel corso degli anni, mi sono confrontato hanno riguardato: genitori in difficoltà nel rapporto con i figli adolescenti ed in particolare la richiesta di sostegno nel comprendere ed accettare le loro scelte sessuali; coppie in crisi coniugale che hanno chiesto anche un supporto e un sostegno etico per affrontare la dimensione “religiosa” nella loro separazione. Non raramente il mio supporto come consulente etico mi è stato richiesto parallelamente al percorso di psicoterapia quando il paziente è venuto a trovarsi in situazioni di conflitto in quanto gli aspetti etici rientravano nella decisione e il chiarirli diventava necessario per superare la difficoltà.

In conclusione posso affermare che, in questa mia ormai non breve esperienza di consulente etico, ho sempre cercato di aiutare le persone fornendo tutti gli elementi necessari per una corretta valutazione dei loro problemi senza mai accettare di sostituirmi alle loro responsabilità decisionali pur incoraggiandole a seguire con determinazione e coerenza la loro coscienza ben informata. (Don Giuseppe Colleo)

 

26 gennaio 2018