Consiglio europeo, Michel: Ucraina, Medio Oriente e migrazioni

Nella lettera di invito ai 27 capi di Stato e di governo Ue, l’indicazione dei temi che saranno al centro delle discussioni. E nei documenti si parla di «iniziativa di pace»

«L’Ucraina sarà al centro delle nostre discussioni». Lo scrive il presidente del Consiglio europeo Charles Michel nella lettera ai 27 capi di Stato e di governo dell’Ue, invitandoli alla due giorni che si apre oggi, 17 ottobre. «Ascolteremo il presidente Zelensky sul suo piano di vittoria proposto – si legge nel testo – e lavoreremo sui prossimi passi per costruire un consenso attorno a un’iniziativa di pace radicata nei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale».

In uno dei documenti dell’Unione europea, dunque, finalmente si parla di pace. «Ci concentreremo – precisa Michel – anche sul nostro impegno finanziario nei confronti dell’Ucraina. Mi aspetto che manterremo l’impegno assunto a giugno, insieme ai partner del G7, di fornire circa 45 miliardi di euro (50 miliardi di dollari) entro la fine dell’anno per sostenere le esigenze militari, di bilancio e di ricostruzione dell’Ucraina». Anche se sulla questione, al momento, pesa il veto dell’Ungheria. «Dovremmo anche valutare il supporto fornito finora e intensificare i nostri sforzi con l’avvicinarsi dell’inverno. Con oltre metà delle infrastrutture energetiche dell’Ucraina distrutte, gli sforzi per l’inverno necessitano di un’attenzione urgente», evidenzia.

Sul tavolo anche la crisi in Medio Oriente. «A un anno dai brutali attacchi terroristici di Hamas contro il popolo israeliano del 7 ottobre, la situazione sta peggiorando drasticamente. Sul campo, la situazione umanitaria sta peggiorando, con un tributo inaccettabile – sottolinea il presidente del Consiglio europeo – per i civili innocenti. Un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi rimangono le massime priorità». Il Consiglio europeo dunque «deve spingere con fermezza per la de-escalation e insistere sul rispetto del diritto internazionale e umanitario», ammonisce. E ancora: «I recenti attacchi alle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Libano meridionale sono irresponsabili e inaccettabili. La sicurezza del personale delle Nazioni Unite e degli operatori umanitari deve essere protetta. Riaffermiamo inoltre il nostro forte sostegno alle Nazioni Unite e al segretario generale».

Ai 27 Michel anticipa un altro tema: la «competitività e resilienza economica» dell’Unione. «Il nostro obiettivo – scrive – è quello di spianare la strada all’attuazione di un ambizioso accordo sulla competitività, i cui parametri sono stati definiti al nostro Consiglio europeo di aprile di quest’anno». Al centro dell’attenzione, il Rapporto Draghi. «Anche la migrazione – prosegue – sarà un importante punto di discussione, in cui prevedo uno scambio strategico tra i leader. Avremo l’opportunità di concentrarci su misure concrete per prevenire l’immigrazione irregolare, tra cui un controllo rafforzato delle nostre frontiere esterne, partnership rafforzate e politiche di rimpatrio rafforzate». Il riferimento, dunque, è una lettura del fenomeno in chiave esclusivamente securitaria.

Da ultimo, il Consiglio al via oggi discuterà anche questioni politiche relative alle relazioni internazionali, tra cui la situazione in Moldavia e in Georgia. «Entrambi i Paesi stanno affrontando un momento cruciale per il loro percorso europeo – sono le parole del presidente Michel -. È responsabilità del Consiglio europeo, sancita dai Trattati, definire gli orientamenti e le priorità politiche generali dell’Unione e dare forma alla nostra posizione collettiva sulle relazioni internazionali. Sono fiducioso che sosterremo i nostri valori condivisi e l’ordine internazionale basato sulle regole, rafforzando ulteriormente l’influenza dell’Unione europea sulla scena globale».

17 ottobre 2024