Consacrati, testimoni di misericordia per «rinnovare il volto del mondo»

La celebrazione presieduta dal vicario episcopale per la vita consacrata don Antonio Panfili nella basilica di San Giovanni in Laterano, in vista della Giornata mondiale del 2 febbraio

Essere testimoni dell’amore di Dio, capaci di far sperimentare la carità e la misericordia del Padre: è l’auspicio espresso da don Antonio Panfili, vicario espiscopale per la vita consacrata, nel corso della celebrazione presieduta sabato 27 gennaio nella basilica di San Giovanni in Laterano in preparazione alla XXII Giornata mondiale per la vita consacrata del prossimo 2 febbraio. Il sacerdote, che prima della Messa ha guidato anche la preghiera dei Vespri, ha spiegato ai consacrati presenti di avere scelto «per questi momenti comunitari di preghiera» l’orario normale della celebrazione eucaristica prefestiva «per dare testimonianza viva tra la gente, che è poi la nostra missione».

Nel commentare il Vangelo di Marco relativo all’inizio del ministero pubblico di Gesù a Cafarnao, Panfili ha sottolineato una parola-chiave: «L’autorità con cui Cristo insegna – ha detto – è essa stessa parte del suo annuncio»; chi è autorevole «usa parole che non solo risultano comprensibili sul piano logico» ma che vanno ad interessare «anche e soprattutto il cuore di chi le ascolta». L’autorità, poi, «è somma laddove alle parole danno conferma i segni» perché in tal modo si realizza «la profezia del vero messia», colui che, solo, «può donarci il Verbo senza annientarci, ma quale strumento di redenzione e salvezza».

A Satana «Gesù ordina severamente di tacere – ha spiegato ancora Panfili -, a dire che solo la sua Parola salva» perché è l’unica capace di donare pace, mentre «il diavolo è portatore del dubbio».

Riflettendo poi sul valore della vita consacrata, il sacerdote ha evidenziato come «essa consista nel desiderio di piacere al Signore nel corpo, nel cuore e nei desideri», vivendo la dimensione dell’obbedienza al Padre «anche e soprattutto nelle situazioni dolorose e difficili». Panfili ha inoltre chiosato che la vita consacrata è «povera di tutto, per avere ogni ricchezza in Lui che resta fedele per l’eternità».

In conclusione, la richiesta di preghiere affinché «Dio doni alla Chiesa consacrati che vivano nel suo amore» e che «rinnovino il volto del mondo, annunciando la gioia del Vangelo e l’amore del Padre che dà senso all’esistenza». Ancora, il richiamo a due modelli di santità cui cercare di assomigliare nel proprio impegno quotidiano di consacrati: san Francesco di Sales «che invita ad essere abitati da un amore riconoscibile dai fratelli come segno distintivo» e sant’Angela Merici «che amò come una madre le sue sorelle educandole con atteggiamento di carità, quella autorevole del Cristo».

Panfili ha rimandato infine all’appuntamento del 2 febbraio: in occasione della XXII Giornata mondiale per la vita consacrata, giornata di ringraziamento e di preghiera per il dono delle vocazioni, Papa Francesco presiederà la celebrazione eucaristica alle 17.30 nella basilica di San Pietro con tutti i religiosi e le religiose della diocesi.

29 gennaio 2018