Comunicazioni sociali, il 15 maggio incontro con Viganò, Calabresi e Maggioni

Confronto a Santa Maria in Montesanto sul tema delineato da Francesco nel suo Messaggio. A Beppe Fiorello il Premio Paoline Comunicazione e cultura

Confronto a Santa Maria in Montesanto sul tema delineato da Francesco nel suo Messaggio. A Beppe Fiorello il Premio Paoline Comunicazione e cultura onlus

«Credo ci sia bisogno di spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione sulle “cattive notizie”. Certo, non si tratta di promuovere una disinformazione in cui sarebbe ignorato il dramma della sofferenza, né di scadere in un ottimismo ingenuo che non si lascia toccare dallo scandalo del male. Vorrei dunque offrire un contributo alla ricerca di uno stile comunicativo aperto e creativo, che non sia mai disposto a concedere al male un ruolo da protagonista, ma cerchi di mettere in luce le possibili soluzioni, ispirando un approccio propositivo e responsabile nelle persone a cui si comunica la notizia».

Le riflessioni di Papa Francesco nel suo Messaggio per la 51esima Giornata delle comunicazioni sociali sono «una provocazione per tutti coloro che lavorano nel mondo dell’informazione». Lo sottolinea don Walter Insero, incaricato dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, presentando l’incontro organizzato per il 15 maggio alle 18.30, “Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”. Nella basilica di Santa Maria in Montesanto – di cui don Insero è rettore – dialogheranno due personalità di spicco del mondo dell’informazione italiana: Monica Maggioni, presidente della Rai, e Mario Calabresi, direttore di Repubblica. A presentare i contenuti del Messaggio papale sarà invece monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria della Comunicazione della Santa Sede; modererà Vincenzo Corrado, direttore dell’agenzia di stampa Sir.

«Sarà una tavola rotonda, una conversazione – anticipa don Walter –, non un convegno. Non cedere alla logica delle “brutte notizie”, ma cercare di dare quelle che infondono speranza, è utopia o è possibile?». Senz’altro è possibile, come dimostra il Premio Paoline Comunicazione e cultura onlus che, in occasione dell’incontro, verrà consegnato a Beppe Fiorello. «Il Premio – spiega suor Teresa Braccio, del Segretariato internazionale di comunicazione delle Paoline – viene conferito, con cadenza annuale, a operatori dei media, registi, giornalisti, scrittori, artisti, cantanti, sacerdoti o associazioni culturali che si segnalano per aver dato la migliore espressione concreta, con un’opera o una attività, al messaggio del Papa per la Giornata». Per il 2017 sarà assegnato a Beppe Fiorello, che sul piccolo schermo ha dato il volto a Salvo D’Acquisto, Giuseppe Moscati, Domenico Modugno, Paolo Borsellino solo per citare alcuni dei suoi successi. «Come produttore e attore – sottolinea suor Teresa – ha fatto una scelta etica nelle storie da raccontare. Attraverso la sua arte ha rappresentato i grandi cittadini del nostro tempo, uomini comuni che hanno vissuto un forte impegno civile e religioso. Si batte per la verità schierandosi sempre dalla parte degli ultimi».

9 maggio 2017