Comunicazione vaticana: le sfide della riforma

Il percorso dal Concilio alla svolta voluta da Papa Francesco nel libro di Angelo Scelzo presentato alla Lumsa. Gli interventi del cardinale Zuppi, di padre Lombardi, Romagnoli e Tarquinio

La missione di pace in Ucraina che Papa Francesco ha affidato al cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi «continuerà come è stato previsto». Dopo la prima tappa, quella a Kiev del 5 e 6 giugno scorso, il porporato incontrerà prossimamente Bergoglio «per definire alcuni dettagli per la seconda tappa, quella di Mosca». Lo ha annunciato lo stesso presidente dei vescovi ieri sera, 13 giugno, a margine della presentazione alla Lumsa del libro di Angelo Scelzo, già vice direttore della Sala stampa della Santa Sede, “Dal Concilio al web. La comunicazione vaticana e la svolta della riforma”. All’indomani della morte di Silvio Berlusconi, fondatore di Forza Italia e quattro volte presidente del Consiglio, ai giornalisti che gli chiedevano un aneddoto sul Cavaliere Zuppi ha ricordato il primo incontro. A Roma c’era una delegazione del Mozambico che Berlusconi ricevette anche se impegnato con la fiducia. «I delegati rimasero contenti dell’accoglienza e della simpatia che aveva dimostrato loro – ha detto -. Questo tratto umano fu molto importante». Appresa «con grande dispiacere» la notizia della morte di Flavia Franzoni, moglie di Romano Prodi, ha ricordato il suo «impegno sociale e la sua sensibilità».

Il libro di Scelzo, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, analizza le sfide della comunicazione affrontate dalla Chiesa che per parlare al mondo si è adattata alle nuove tecnologie, divenute ​nuove forme di evangelizzazione. Nelle prime pagine il racconto dettagliato dei passi che hanno portato alla riforma voluta da Papa Francesco. Il volume affronta poi un viaggio a ritroso ricordando le origini della comunicazione vaticana nata dal Concilio. Pagina dopo pagina, sono menzionati i cambiamenti in campo comunicativo, i grandi eventi coperti dai media, i diversi stili e linguaggi dei pontefici, fino a giungere alla comunicazione ai tempi della pandemia. L’autore non tace sugli inciampi della comunicazione, come quella che definisce la «lezione stravolta» di Ratisbona, facendo riferimento al discorso di Benedetto XVI nel settembre 2006. Un esempio emblematico, per il cardinale Zuppi – il cui padre, Enrico, è citato nel libro per aver diretto, dal 1947 al 1979, “L’Osservatore della Domenica” -, di come «certe interpretazioni sono più importanti del testo». Un documento «bellissimo, profondo viene semplificato e la sua interpretazione diventa un’altra. Ho l’impressione che qualche volta l’interpretazione non preveda la lettura del testo», che «non viene considerato» perché il pensiero «è pregiudiziale».

Dopo il saluto del rettore della Lumsa Francesco Bonini, il prefetto del dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini ha rimarcato che «la comunicazione è una parte fondamentale della missione della Chiesa». La sfida è «costruire, con l’umiltà degli artigiani, un sistema relazionale capace di raccogliere, organizzare, mettere in rete una lettura diversa del mondo». Padre Federico Lombardi, dal 2006 al 2016 direttore della Sala stampa della Santa Sede, ha vissuto i primi passi della riforma. «Era convinzione comune che ci volesse – ha detto -. Se ne sentiva la necessità, si sentiva che era urgente e che si stava aspettando troppo ma la sensazione era che mancava qualcuno che avesse il coraggio di mettere in moto un processo. È avvenuto con il pontificato di Papa Francesco».

In questi anni la comunicazione vaticana ha fatto i conti con «una marea di prime volte», ha aggiunto Gabriele Romagnoli, editorialista a La Repubblica, ricordando il volo in elicottero di Benedetto XVI diretto a Castel Gandolfo dopo la rinuncia al pontificato, e la preghiera di Papa Francesco in una piazza San Pietro deserta durante la pandemia. Per Marco Tarquinio, già direttore di Avvenire, in un’epoca in cui tutto «va veloce», perfino la Chiesa deve rincorrere. Basti pensare «ai mezzi che portano la voce dell’uomo che parla per conto di Dio sulla terra, in un tempo in cui le macchine iniziano a parlare per conto e al posto dell’uomo».

14 giugno 2023