Due persone che si perdonano abbracciandosi, e da questo abbraccio nasce una scia in cui si ritrovano donne, bambini, profughi, amici, fratelli, single senza distinzione di provenienza e di età. «Persone di fede e culture diverse, entrate in questa scia d’amore, non restano ferme ad aspettare, ma si mettono in movimento per attuare incontri di pace e di solidarietà”. È il logo, curato da Marco Zanchi, della Settimana della Comunicazione organizzata come ogni anno dalla famiglia paolina, insieme al Festival, la manifestazione itinerante collocata proprio all’intenrno della Settimana.

A descriverlo è suor Cristina Beffa, responsabile Paoline Festival della Comunicazione, che spiega anche lo scopo delle inziative: «Dare risalto al Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della comunicazioni», in programma l’8 maggio, da cui la Settimana prende il tema, che quest’anno è “Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo”. «L’abbraccio sincero e caloroso – sottolinea suor Cristina – è un gesto di comunicazione forte. Non servono parole, basta il silenzio per dire: “Ti voglio bene: tra te e me non ci sono steccati, camminiamo insieme verso un traguardo di comunione”. Così, “l’incontro fecondo” è già “in atto”».

La religiosa evidenzia che oggi «viviamo nel mondo digitale. Non si può ignorare la comunicazione che attraversa le autostrade informatiche. La Bibbia con il doppio touch screen indica proprio questo”». E citando proprio il Messaggio di Francesco, evidenzia che «anche e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane. Non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione».

28 gennaio 2016