Ricorda l’inizio, con Benedetto XVI, monsignor Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della segreteria di Stato vaticana: quel 12 dicembre 2012 in cui veniva inaugurato ufficialmente l’account Twitter @Pontifex. «Era un pochino impacciato, tergiversante nel premere i tasti del tablet. Però, nello stesso tempo, lo vidi gioioso: gioioso di potersi mettere in dialogo con i cibernauti, di far parte della nuova onda dei comunicatori moderni, per cui ho un bel ricordo. E mi pare che i risultati diano ragione a quella scelta tempestiva: 40 milioni di follower su Twitter e cinque milioni su Instagram».

Una scelta, quella di Benedetto XVI, ripresa da Papa Francesco, che sull’account Twitter è seguito oggi da 40 milioni di persone, in 9 lingue. «Quale mezzo migliore per poter arrivare a tanta gente e diffondere la Parola di Dio!», commenta Becciu. Francesco, osserva, «non è familiare con queste nuove tecnologie, però è interessato. Vuole vedere, essere aggiornato, lo strumento lo legge! Io penso che il Papa sia cosciente di essere l’evangelizzatore, il primo missionario nel mondo. E quindi per lui tutti gli strumenti vanno bene: gli strumenti che possono portare la sua parola evangelizzatrice. Questo oggi è uno strumento quasi indispensabile, unico: non può farne a meno. Con gioia vedo che legge i tweet che deve pubblicare e li approva con grande entusiasmo».

Nella parole dell’arcivescovo, raccolte dalla Radio Vaticana, anche le indicazioni del pontefice su come usare le nuove tecnologie. Punto primo: «Non abusarne: alla Messa, non usarli!». Un richiamo, questo, rivolto «anche a noi preti, vescovi. Però, nello stesso tempo, dobbiamo avere il coraggio e la saggezza nel saperli utilizzare – continua Becciu -. Il coraggio perché è una novità e quindi bisogna sapersi “buttare” in queste novità. E poi la saggezza: come ogni strumento, va usato nella misura giusta. Vediamo che molti ne fanno un utilizzo “nefasto”, di offese, luogo di discussioni molte volte offensive. E invece per noi deve essere lo strumento che aiuta a comunicare con gli altri. E la comunicazione deve aiutare a crescere nello spirito, nella cultura, nell’approccio verso gli altri».

11 dicembre 2017