Commissione Ue: «Semestre decisivo per l’economia»
Il presidente Jean-Claude Junker: «Raccomandiamo agli Stati un bilancio favorevole per sostenere la ripresa»
Il presidente Jean-Claude Junker: «Raccomandiamo agli Stati un bilancio favorevole per sostenere la ripresa»
«Il semestre europeo 2017 (iniziato il 16 novembre n.d.r.) sarà decisivo per consentire all’Europa di gestire la svolta in campo economico sociale. Sono convinto che possiamo farcela. È per questo motivo che oggi la Commissione raccomanda un orientamento di bilancio favorevole per sostenere la ripresa economica e la politica monetaria della Banca centrale europea, che non dovrebbe essere lasciata da sola in questo compito. Ogni Stato membro è chiamato a fare la sua parte: quelli che possono permetterselo devono investire di più, mentre quelli che hanno meno margini di bilancio dovrebbero portare avanti le riforme e un risanamento di bilancio favorevole alla crescita».
È il commento di Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, nella giornata in cui l’Esecutivo definisce le priorità economiche e sociali dell’Unione per il prossimo anno. In tale contesto sono giunti in mattinata richiami e raccomandazioni agli Stati aderenti, a partire dall’Italia. Per la Commissione «l’Europa sta registrando una ripresa fragile, ma relativamente resiliente e favorevole all’occupazione. Il Pil è attualmente più elevato rispetto al periodo pre-crisi. La disoccupazione è in calo e gli investimenti hanno ricominciato a crescere. Non è tuttavia il momento di abbandonarsi all’autocompiacimento. Alcuni dei fattori che finora hanno sostenuto la ripresa stanno venendo meno. L’eredità della crisi e in particolare la sua incidenza sociale, gli livelli elevati di debito pubblico e privato e la percentuale dei prestiti in sofferenza sono ancora considerevoli».
La Commissione invita pertanto gli Stati membri a «intensificare gli sforzi rilanciando gli investimenti, perseguendo riforme strutturali e garantendo politiche di bilancio responsabili». La Commissione ha inoltre completato la valutazione della conformità dei documenti programmatici di bilancio degli Stati membri della zona euro per il 2017 rispetto alle disposizioni del Patto di stabilità e crescita. Per cinque Paesi (Germania, Estonia, Lussemburgo, Slovacchia e Paesi Bassi), i documenti programmatici di bilancio sono risultati conformi agli obblighi del Patto; per quattro Paesi (Irlanda, Lettonia, Malta, Austria), i documenti programmatici di bilancio sono risultati «sostanzialmente conformi» al Patto. Per altri sei Paesi (Belgio, Italia, Cipro, Lituania, Slovenia, Finlandia), i documenti programmatici di bilancio presentano un «rischio di non conformità» con gli obblighi del Patto di stabilità e crescita. Tre infine i Paesi attualmente soggetti al braccio correttivo del Patto: la Francia, che ha fatto passi in avanti; la Spagna e il Portogallo, giudicati «a rischio di non conformità».
17 novembre 2016