Comece: non dimenticare il ruolo chiave della religione in Europa
I vescovi europei appoggiano il disaccordo espresso dai presuli italiani dopo il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri sulla “Fase 2”
La Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece) esprime il suo appoggio al disaccordo espresso dai vescovi italiani in una nota pubblicata subito dopo la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, nella serata di domenica 26 aprile, e la presentazione del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri sulla cosiddetta “Fase 2”. A spiegarlo è il segretario generale della Comece don Manuel Barrios Prieto, raggiunto dall’Agenzia Sir. «La durezza delle misure che si sono dovute adottare per fronteggiare l’emergenza sanitaria, unita al laicismo e alla secolarizzazione nelle nostre società, ha condotto in non pochi casi a mettere in dubbio il servizio della Chiesa come essenziale e a non rispettare la libertà di religione e di culto, accantonando o dimenticando il ruolo chiave della religione nelle società europee», afferma.
In questo senso, prosegue don Barrios Prieto, «trattandosi di un diritto fondamentale e di una necessità reale per molte persone, soprattutto in questa pandemia, la riapertura delle chiese e del culto pubblico, nel rispetto delle norme di cautela sanitaria, dev’essere posta in essere dall’autorità civile in modo chiaro e non arbitrario, nel pieno rispetto dell’ambito di competenze delle istituzioni ecclesiali e in dialogo con esse». Libertà di religione e di culto e ruolo della Chiesa nelle società civili sono al cuore dell’impegno della Comece presso le istituzioni europee. «Nel contesto della sempre più crescente attenzione dell’Unione europea per il rispetto dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto negli Stati membri – conferma al Sir il segretario Comece -, il monitoraggio del rispetto di questo diritto fondamentale alla libertà religiosa, nel più ampio ambito delle politiche anti Covid-19 e del processo di ritorno alla normalità, può essere oggetto di un contributo importante da parte dell’Ue e così auspichiamo».
28 aprile 2020