Colombia, termina il cessate il fuoco unilaterale dell’Eln

L’annuncio dell’organizzazione: non sarà rinnovato. L’arcivescovo eletto di Bogotà Rueda: «L’Esercito di liberazione nazionale dia segni concreti. Il Paese aspetta»

Termina oggi, 30 aprile, in Colombia il cessate il fuoco unilaterale proclamato dall’Esercito di liberazione nazionale, il gruppo guerrigliero ancora attivo in molti dipartimenti del Paese, per tutto il mese di aprile. Nessuna proroga, ha annunciato l’organizzazione, deludendo le aspettative di quanti guardavano con speranza alla ripresa di un dialogo con il governo, bruscamente interrotto da 15 mesi.

«Credo che l’Eln debba dare segni chiari e concreti del suo desiderio di riconciliazione con la Colombia, perché il Paese li sta guardando con grande sospetto, perché continuano, ad esempio, con il reclutamento e con atti ostili», ha dichiarato in un’intervista a “El Nuevo Siglo” il nuovo primate della Colombia Luis José Rueda, amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Popayán e arcivescovo eletto di Bogotá (prenderà possesso dell’arcidiocesi il prossimo 11 giugno). Il presule riconosce il «bel messaggio» di questa decisione unilaterale: «È già un segno ma abbiamo bisogno di averne uno più stabile. E credo che tutto il Paese lo stia aspettando e che ogni nazione lo sosterrà, in modo da trovare strade per il dialogo, perché tutti i colombiani si riconcilino e perché l’Eln si vincoli al Paese, cercando soluzioni e non problemi».

30 aprile 2020