Colombia, raggiunto l’accordo sui bambini soldato

Siglata l’intesa governo – Farc: i piccoli al di sotto dei 14 anni arruolati nella guerriglia saranno considerati in tutto e per tutto vittime di guerra

Siglata l’intesa governo – Farc: i piccoli al di sotto dei 14 anni arruolati nella guerriglia saranno considerati in tutto e per tutto vittime di guerra

A L’Avana si tratta per il futuro della Colombia. Dopo l’accordo raggiunto giovedì 12 maggio tra governo e Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) riguardo il contesto istituzionale di gestione del post conflitto, che sarà sottoposto al giudizio della Corte costituzionale e del popolo attraverso un referendum, un altro passo è stato compiuto in direzione della pace. Il 15 maggio è arrivata la notizia di un’intesa che riguarda i minori arruolati nella guerriglia: i bambini soldato cesseranno di essere combattenti. I minori di 14 anni infatti  saranno in tutto e per tutto considerati vittime di guerra, non potranno essere giudicati da alcun tribunale ed entreranno nei programmi di reinserimento previsti dal governo.

21 al momento, secondo le Farc, i minori di 15 anni arruolati nelle milizie, per i quali le Forze armate rivoluzionarie hanno accettato di collaborare all’identificazione e all’organizzazione della loro uscita dai campi. L’Onu e altre agenzie umanitarie sono state invitate a sovrintendere al rientro dei minori nella società. Dove sarà possibile, i piccoli saranno restituiti alle famiglie. Un dettagliato protocollo attuativo sarà reso noto entro 15 giorni. In un secondo tempo l’amnistia sarà estesa a tutti i minori sotto i 18 anni.

«Mi sento privilegiata a essere presente all’Avana – ha dichiarato la rappresentante speciale dell’Onu per i minori e i conflitti armati Leila Zerrougui -; plaudo a questo impegno, che mette i bambini al centro del processo di pace e promette di cambiare la loro vita».

17 maggio 2016