Presentato in una conferenza stampa che si è tenuta a Bogotà il 4 novembre il documento della Conferenza episcopale colombiana (Cec) che fa il punto sul processo di pace e sulla posizione della Chiesa, all’indomani degli incontri avuti, su richiesta del governo, con una delegazione della guerriglia delle Farc e il gruppo governativo dei negoziatori. Nei vari incontri l’episcopato colombiano ha insistito in particolare su dei punti, contenuti nel documento letto durante la conferenza stampa, alla quale hanno reso parte monsignor Luis Augusto Castro Quiroga, presidente della Cec e arcivescovo di Tunja, e monsignor Francisco Javier Múnera Correa, vicario apostolico di San Vicente del Caguán.

La prima richiesta è che «lo sviluppo del negoziato sia incorporato in un orizzonte esplicito di riconciliazione». La seconda richiesta è che l’incorporazione dell’accordo al blocco costituzionale dev’essere solidamente “blindata”. Ancora, «la Chiesa comprende la necessità di una giustizia transazionale vista come giustizia speciale, però pensa che ci debba essere in qualche modo un collegamento alla giustizia ordinaria». Quarto punto: le Farc sono state invitate «a intendere che accettare il risultato delle urne porta al rafforzamento della democrazia e delle istituzioni». La Chiesa, inoltre, invita a comprendere l’importanza della famiglia e del reinserimento sociale dei minori che sono stati in guerra, che deve avvenire «in modo serio e responsabile». Da ultimo, l’invito a dare alle vittime la giusta riparazione.

Con le Farc, hanno spiegato i vescovi in conferenza stampa, si è parlato dell’opera di riconciliazione e pace realizzata dai sacerdoti nei territori del gruppo guerrigliero. Inoltre hanno reso noto che lo scorso 3 novembre i rappresentanti del governo hanno spiegato in arcivescovado a una delegazione della Cec, presieduta dal cardinale arcivescovo di Bogotà Rubén Salazar Gómez, l’andamento delle trattative con il fronte del no. Per i vescovi esiste ora una base ampia di proposte per far avanzare la trattativa. «Ci sono posizioni di maggiore vicinanza e altre dove bisognerà mostrare grandezza d’animo», ha commentato monsignor Múnera Correa.

7 novembre 2016