Colombia, si dimette il ministro della Difesa

L’accusa: aveva occultato l’uccisione di 7 minori. Nei primi 6 mesi dell’anno, 70 i difensori dei diritti umani e leader indigeni uccisi per il controllo del territorio

Alla fine, nella serata di ieri 6 novembre, il ministro della Difesa Guillermo Botero si è dimesso. Era stato accusato in Parlamento dalle opposizione di aver occultato la morte di sette minori tra i 12 anni e 17 anni, nel corso di un bombardamento da parte dell’esercito contro dissidenti delle Farc, il gruppo guerrigliero che nel 2016 ha firmato l’accordo di pace con il governo. Il ministro, che è stato difeso del presidente Duque, ha risposto che l’operazione è stata condotta seguendo gli standard del diritto internazionale e ha ammesso la morte dei minori (rispetto ai quali sono stati diffusi identità e certificato di morte), dicendo però che non era a conoscenza della loro presenza al momento dell’attacco.

A portare in Parlamento le rivelazioni sulla morte dei minori, il deputato Roy Barreras Botero, che aveva sostenuto inizialmente che nel bombardamento erano stati uccisi 14 guerriglieri. Tra le vittime figurano invece sette ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni. La tesi è che «si sapeva della morte dei minori» e che tre ragazze erano state vittime di reclutamento forzato e abusi. Di fronte a questo, «la risposta dello Stato è stata quella di bombardarle e di nascondere la loro morte».

In serata, la nota del ministro: «Nel corso di una riunione con il presidente della Repubblica per analizzare la attuale congiuntura politica ci siamo accordati sul fatto che la cosa più conveniente fosse che presentassi la mia rinuncia all’incarico». Dopo aver accettato le dimissioni, il presidente Ivan Duque ha nominato come titolare della Difesa il generale Luis Fernando Navarro.

Nei primi 6 mesi di quest’anno si contano almeno sessanta difensori dei diritti umani e leader indigeni uccisi in una guerra per il controllo del territorio di cui nessuno parla. Altre cifre parlano di 150 nei primi 9 mesi del 2019. Nell’ultima settimana, soltanto nel Cauca, sono state uccise 12 persone, in maggioranza indigeni Nasa. Altri elementi, secondo la società civile, della mancanza di presenza dello Stato in molte zone “calde” del Paese. Mentre resta il forte appello alla difesa dei diritti dei minori, ribadito anche in occasione del recente Congresso mondiale del Talento dell’infanzia, che si è tenuto a fine ottobre a Bogotá.

Dopo le dimissioni del ministro, in un breve comunicato, alcune organizzazioni per i diritti umani e la pace (“Creciendo Unidos”, “Escuela Viajera”, istituto gesuita Cinep, “Forculvida” di Cali) «sollecitano un urgente pronunciamento del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti del bambino e ringraziano per l’importante appoggio il suo presidente Luis Pedernera». Appoggio al momento ancora informale.

7 novembre 2019