Colombano, un “santo europeo”

Al via le iniziative per il XIV anniversario della morte del monaco irlandese che per primo parlò di Europa. Venerdì 11 ottobre la Messa, a San Giovanni in Laterano, celebrata dal cardinale vicario Agostino Vallini

Alcide De Gasperi, Altiero Spinelli, Robert Schuman. Ma anche Adenauer, Bech, Beyen, Churchill. Ancora, Hallstein, Mansholt, Monnet, Spaak. E San Colombano. Tra i padri fondatori dell’Europa non può mancare il monaco missionario irlandese vissuto nel VII secolo che, tramite le numerose chiese e i monasteri fondati nel continente, contribuì alla diffusione in Europa del monachesimo irlandese. Non a caso nel corso di un’udienza generale nel 2008, Benedetto XVI lo definì “santo europeo”: in tempi decisamente non sospetti il missionario irlandese parlò di “totius Europae” e in una delle sue lettere scrisse che «gli europei dovevano essere un unico popolo, un “corpo solo” unito da radici cristiane in cui le barriere etniche e culturali vanno superate».

Di San Colombano, nato a Navan nel 542 e morto a Bobbio, in provincia di Piacenza, nel novembre 615, si apre oggi, 10 ottobre, il XIV centenario della morte. Oggi pomeriggio alle 17 i vespri ecumenici saranno presieduti dall’arcivescovo David Moxon, rappresentante dell’arcivescovo anglicano di Canterbury presso la Santa Sede, e dal vescovo della diocesi irlandese di Down and Connor, monsignor Noel Treanor, nella basilica di San Clemente. «È stata scelta questa basilica retta dai padri domenicani irlandesi – spiega Mauro Steffenini, presidente dell’associazione “Amici di San Colombano per l’Europa” – in quanto vi è sepolto San Cirillo, patrono d’Europa». Stasera alle 21.15 saranno in concerto “The Priests”, sacerdoti-star della diocesi di Down and Connor, nella basilica di Santa Maria Sopra Minerva. «L’appuntamento musicale – prosegue Steffenini – i cui proventi andranno a favore dell’ospedale St. Elizabeth di Hyderabad, in Pakistan, apre il XVII Columban’s Day, il meeting internazionale delle comunità colombaniane d’Europa».

Per l’occasione, il cardinale vicario Agostino Vallini domani alle 17, dopo aver accolto le reliquie del Santo, presiederà una concelebrazione eucaristica nella basilica di San Giovanni in Laterano. Non è casuale la scelta della basilica di Santa Maria sopra Minerva, domenica, per la messa di ringraziamento che sarà celebrata alle 9 dal cardinale Sean Brady, primate emerito d’Irlanda: «Qui riposano le spoglie di Santa Caterina da Siena, un’altra dei patroni d’Europa insieme a San Benedetto da Norcia, Santa Brigida di Svezia, Santa Benedetta della Croce e San Metodio», sottolinea Steffenini. Poi, tutti in cammino verso piazza San Pietro per l’Angelus di Francesco, nel ricordo di San Colombano, che considerava il Papa elemento unificante delle chiese di tutta Europa.

Proprio per la sua concezione del continente come “unico”, è stata inviata alla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, dopo una petizione cui hanno ampiamente aderito laici e religiosi, la proposta di “candidare” San Colombano a patrono d’Europa e protettore di coloro che si prodigano per costruire l’unità europea. Nel frattempo, è stata presentata ufficialmente al Consiglio d’Europa una richiesta affinché il Cammino di San Colombano, che da Pavia porta a Bobbio, venga riconosciuto Itinerario culturale europeo. «Si tratta – evidenzia il presidente Steffenini – di una delle più antiche strade di pellegrinaggio in Europa, molto battuta da monaci, dignitari e pellegrini che, passando per l’Oltrepo pavese orientale, arrivavano a Bobbio, sede dell’abbazia fondata da Colombano». Da allora è passato molto tempo, e la rigida regola di San Colombano venne assimilata a quella benedettina: attualmente i membri della società missionaria fondata dal “santo europeo” sono circa 500, prevalentemente diffusi in Irlanda, Pakistan, Nuova Zelanda, Corea, Fiju, Filippine, Cile. Per info: www.saintcolumban.it

 

10 ottobre 2014