Colletta per la Terra Santa: un «movimento dell’anima»

Il cardinale Sandri (Congregazione Chiese orientali) presenta la raccolta obbligatoria che si svolge il Venerdì Santo, in favore delle opere e delle necessità del luogo in cui Gesù è vissuto

«Un segno di solidarietà di tutta la Chiesa cattolica con i nostri fratelli cattolici, cristiani della Terra Santa che a causa delle guerre, del terrorismo, delle sanzioni internazionali, come quelle in Siria, sono ridotti in una situazione di estrema povertà e sofferenza». Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali definisce così, raggiunto dall’Agenzia Sir, la Colletta universale per la Terra Santa, che si svolge il Venerdì Santo, in favore delle opere e delle necessità di quei luoghi e delle comunità che li popolano. «Il santo Papa Paolo VI, quando ha istituito per tutta la Chiesa universale la Colletta per la Terra Santa, ha dato ufficialità a una cosa esistenziale per la vita del cristiano: il legame con il nostro Redentore, con Gesù e con il mistero grandissimo della sua incarnazione», evidenzia il cardinale. E sottolinea l’importanza della sintonia di ogni cristiano con la terra di Abramo e con la terra dove ha vissuto il figlio di Dio. «Gesù ha camminato per quelle strade e le sue mani hanno fatto tanti miracoli in quei luoghi», afferma, ricordando i viaggi di Papa Francesco in Iraq, Cipro, Grecia e Malta, che rappresentano «un ricollegarsi alle origini della Chiesa, un richiamo ai luoghi santi dove è nata la nostra fede grazie all’incarnazione di Gesù».

Una colletta, quella del Venerdì Santo, che non mette in ombra la situazione attuale. «Non si può non evocare la Terra Santa in senso simbolico dell’Ucraina, che sta soffrendo la croce e la sofferenza della guerra», rileva Sandri, invitando a portare le sofferenze di tutta l’umanità alla croce di Gesù, a Gerusalemme, al Santo Sepolcro. «Abbiamo notizie da parte di religiosi che gestiscono ospedali e scuole in Siria, Libano e Palestina, di sofferenza per la mancanza di fondi. Questi luoghi, assieme ad Iraq, Iran, Giordania, sono tutti luoghi che ci evocano la presenza di Gesù, così come l’Egitto che ci fa ripensare alla fuga di Cristo come quella di tanti rifugiati che ogni giorno, in questo periodo, scappano dall’insicurezza e dalla guerra e muoiono anche», ancora le parole del porporato raccolte dal Sir.

La Colletta del Venerdì Santo è un aiuto destinato in particolare alle scuole cattoliche, all’assistenza sanitaria e sociale che garantisce aiuto anche alle giovani coppie, alla manutenzione dei luoghi santi che sono meta dei pellegrinaggi fiaccati dalla crisi causata dalle guerre e dalla pandemia. «Un movimento dell’anima, della fede di ogni cristiano verso il luogo dove Gesù è vissuto – la definisce Sandri -, un aiuto perché possa tornare a essere meta di pellegrinaggi e un aiuto a tutte le iniziative sociali a favore dei più poveri». Un gesto di simpatia, di amicizia e di fratellanza con le comunità cristiane e i loro vescovi, in particolare con il patriarcato latino di Gerusalemme.

13 aprile 2022