Colletta per la Terra Santa, Patton: «Sentirci parte di una famiglia più grande»

Il 13 settembre la raccolta straordinaria in tutte le chiese. Il Custode: «È molto importante sentire la vicinanza dei cristiani del resto del mondo»

«Non si tratta solo di dare aiuto economico ma di far conoscere la Terra Santa. Un cristiano non può non conoscerla». Il Custode parte Francesco Patton spiega con questo parole il senso della Colletta per i luoghi santi che ogni anno si svolge, in tutte le chiese del mondo, il Venerdì Santo e che quest’anno, a motivo dell’emergenza sanitaria mondiale, è stata spostata a domenica prossima, 13 settembre. Lo fa nel corso di una diretta Facebook e YouTube, organizzata dal Commissariato di Terra Santa del Nord Italia e dalla testata Terrasanta.net nell’ambito del ciclo di incontri “Finestre sul Medio Oriente”.

«Per i cristiani di Terra Santa – afferma Patton – è molto importante sentire la vicinanza dei cristiani del resto del mondo, sentirsi parte di una famiglia più grande, proprio perché qui siamo una piccola minoranza, circa il 2%. Sentirci parte di una famiglia più grande è anche un incoraggiamento a perseverare, a continuare a dare la propria testimonianza e in qualche momento una spinta a tenere duro e quindi a restare e non emigrare». Dialogando con Giuseppe Caffulli, direttore di Terrasanta, e padre Francesco Ielpo, commissario di Terra Santa per il Nord Italia, il Custode ricorda che «nella logica della fraternità e della famiglia è importante avere un atteggiamento di condivisione. Comprendo bene – aggiunge – che anche nel resto del mondo la pandemia ha colpito duramente ma so anche che la sensibilità e la generosità verso la Terra Santa è profonda e radicata nel cuore dei cristiani, soprattutto quelli italiani. I cristiani locali hanno l’esperienza e sentono sulle proprie spalle il peso e la gloria della Croce di Gesù».

In vista della Colletta di domenica prossima, dunque, il Custode esorta diocesi, parrocchie, catechisti e movimenti a «creare gruppi di aiuto per sostenere le realtà della Terra Santa. Non si tratta solo di dare un sostegno economico ma di far conoscere la Terra Santa. Un cristiano non può non conoscere la Terra Santa. Interesse per la Terra Santa è interesse per Gesù. Mobilitiamoci tutti – è l’esortazione – per spingere alla fraternità e alla solidarietà mettendo in campo fantasia e creatività. Grazie alla generosità dei cristiani di tutto il mondo possiamo continuare a prenderci cura dei luoghi santi della cristianità, dal Santo Sepolcro alla basilica della Natività, ai santuari meno noti e portare avanti l’azione pastorale e di promozione umana, come l’istruzione, e stare accanto ai migranti e rifugiati e alle popolazioni colpite dalla guerra».

10 settembre 2020