Colleferro, l’impegno dell’associazionismo nel nome di Willy

Dopo l’omicidio Monteiro, la dichiarazione comune a favore di «pace e cultura di fronte al vuoto di valori. Vogliamo vincere per e insieme ai nostri giovani»

Dopo la morte di Willy monteiro, ucciso a calci e a pugni a Colleferro nella notte tra 5 e 6 settembre da quattro giovani poco più grandi di lui, dodici realtà laiche e religiose del territorio in provincia di Roma firmano una dichiarazione congiunta: un’istantanea dura e dettagliata della realtà che vivono. «Mancanza di valori, vuoto culturale ed educativo colmati da una comunicazione violenta che sembra l’unica risposta alla crescente disuguaglianza della nostra società chiusa dalla paura; disinteresse verso gli altri; giovani annoiati e soli, senza riferimenti che preferiscono una vita notturna spesso fatta di alcool e stordimento.

Di fronte a questo scenario che si è «incarnato tragicamente in alcuni ragazzi che hanno riversato su un loro coetaneo rabbia e violenza – scrivono però – ci piace pensare che la risposta sia in Willy, che non ha esitato a difendere un suo amico. Occorre abbattere il terrore e le mura di indifferenza per riprendere la via del dialogo promuovendo una cultura della pace in ogni ambito», si legge nel testo. A sottoscriverlo, Anpi, Azione cattolica, Centro islamico culturale per la pace, Chiesa valdese, Sant’Egidio, Emergency, Focolari, Pax Christi, Libera, Nuova-mente, Oltre il ponte, Retuvasa. Dalle associazioni anche una dichiarazione di impegno a «cambiare rotta mettendo un soggetto, noi stessi, a questa necessità, in un territorio che ha già dimostrato che l’impegno per la pace e la cultura possono vincere. Vogliamo vincere per e insieme ai nostri giovani, costruendo una cultura differente, fondata su nonviolenza, rispetto della diversità e giustizia sociale», concludono.

21 settembre 2020