Coldiretti: un nuovo decreto flussi per il lavoro nei campi

L’organizzazione commenta le dichiarazioni del ministro Calderone: «Con l’arrivo dell’estate c’è bisogno di almeno 100mila posti per colmare la carenza di manodopera»

Con l’arrivo dell’estate, nelle campagne c’è bisogno di almeno centomila persone per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito l’agricoltura lo scorso anno, con la perdita rilevante dei raccolti nazionali. A metterlo in chiaro è Coldiretti, commentando le dichiarazioni del ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone sulla necessità di coprire un milione di posti di lavoro. In particolare, sottolineano, nelle campagne servono figure specializzate come trattoristi, serricoltori, potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare droni, leggere dati metereologici ed utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia.

Non vanno dimenticati nemmeno i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità, che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

Si tratta, per l’organizzazione, di un fabbisogno «da colmare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge in un Paese come l’Italia dove un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere, con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati nei campi e nelle stalle, fornendo più del 30 per cento del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier Idos». Importante anche il nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra dal governo e sostenuto da Coldiretti, che porta «una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo». Potranno accedervi, chiariscono, «pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato».

20 aprile 2021