Coldiretti: la produzione mondiale di cereali ai minimi da 4 anni

L’analisi sulla base dei dati Fao, nel primo Dialogo ministeriale Mediterraneo sulla crisi alimentare. Prezzi internazionali cresciuti del 29,7% a maggio. L’esigenza di corridoi sicuri per le navi

La produzione mondiale di cereali è stimata in calo a 2,784 miliardi di tonnellate su valori minimi da quattro anni per effetto delle condizioni climatiche avverse nei diversi continenti ma anche per il calo dei raccolti in Ucraina a causa della guerra, che ha ridotto anche l’impiego di fertilizzanti. Coldiretti analizza i dati Fao in occasione del primo Dialogo ministeriale Mediterraneo sulla crisi alimentare, ieri, 8 giugno, alla Farnesina. Il taglio dei raccolti mondiali, informano, riguarda soprattutto il mais destinato all’alimentazione animale, il grano e il riso. Al contrario, aumenta la produzione di orzo e sorgo. Il calo dei raccolti e le difficoltà nel commercio internazionale, anche per il blocco dei porti nel Mar Nero, ha provocato un balzo delle quotazioni con i prezzi internazionali dei cereali che sono cresciuti del 29,7% a maggio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Nell’analisi di Coldiretti, è importante quindi la creazione di corridoi sicuri per permettere a navi commerciali di trasportare grano ucraino attraverso il mar Nero al centro dei negoziati promossi dalla Turchia. Infatti se l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari durerà fino al 2024, come previsto da S&P Global Ratings nel rapporto “The Global Food Shock Will Last Years, Not Months”, le persone colpite da grave insicurezza alimentare nel mondo sono destinate a salire oltre i 200 milioni. A rischiare di più, evidenziano da Coldiretti, sono 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione.

Un’emergenza, questa, che colpisce anche l’Italia, che importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame. «Bisogna invertire la tendenza e investire per rendere il Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari, facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei», afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando che «nell’immediato occorre salvare aziende e stalle da un’insostenibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare produzione e rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica».

9 giugno 2022