Con 5.047 specialità alimentari tradizionali censite sul territorio nazionale, l’Italia si aggiudica il record mondiale per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare. È il risultato che emerge dallo studio di Coldiretti sulla base delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni: dati che fanno parlare del 2018 come l’anno del cibo italiano nel mondo.

Nel dettaglio delle varie categorie, si registrano, spiegano da Coldiretti, «1.521 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.424 tipi di verdure fresche e lavorate, 791 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 497 formaggi, 253 piatti composti o prodotti della gastronomia, 147 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 167 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 159 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei». Un’offerta che è stato possibile far tornare sulle tavole degli italiani grazie anche alla rete di vendita diretta dei mercati, delle fattorie e degli agriturismi di Campagna Amica.

Sul podio delle “bandiere del gusto” assegnate a livello regionale si trovano nell’ordine Campania (515) seguita da Toscana (461) e Lazio a quota 409. Subito dietro Emilia-Romagna (388) e Veneto (376), davanti a Piemonte con 338 specialità e a Liguria che può contare su 294 prodotti. A ruota tutte le altre regioni. Particolarmente ricca, curiosa e colorata la lista delle specialità nazionali consultabile online.

3 gennaio 2017