Clericus Cup, al via la XIV edizione

Sedici le squadre che scenderanno in campo. Ssulle magliette la scritta “Pray and play”. Il debutto del Collegio argentino. La prima partita il 7 marzo

Prende il via la 14ª edizione della Clericus Cup, il campionato mondiale rivolto a preti e a seminaristi. Presso il Centro Sportivo Pio XI (via Santa Maria Mediatrice 22) si è svolta questa mattina, 27 febbraio, la conferenza con i capitani delle 16 squadre che vi prenderanno parte. Sullo sfondo del campo che ospiterà le partite svetta la cupola di San Pietro. Sul tavolo della conferenza la coppa benedetta da Papa Francesco e il pallone autografato. Il Papa è il capitano. Il 27 maggio, alla vigilia della finale, ci sarà l’udienza papale.

Prima della conferenza, la Messa, presieduta da don Alessio Albertini, assistente ecclesiastico del Csi, insieme a una “squadra” di concelebranti. Assente il presidente del Csi Vittorio Bosio, bergamasco, in seguito alle misure prese per il coronavirus. Don Alessio spiega che «ci sono tanti modi per arrivare a Gesù ,con una pastorale giovanile che viene dalla frequentazione dei ragazzi, non solo dallo studio sui manuali di pedagogia».

Presentazione Clericus Cup, 27 febbraio 2020Sulle maglie dei giocatori campeggia la scritta “Pray and play”, per testimoniare anche la dimensione spirituale del torneo, come spiega monsignor Melchor Sanchez, sottosegretario del Pontifico Consiglio della cultura, che patrocina la Clericus Cup 2020. «Il senso del patrocinio sottolinea l’importanza culturale dello sport nel nostro tempo – spiega -, un fenomeno culturale di massa che bisogna preservare dalle degenerazioni come abusi, doping e mercificazione. Bisogna proteggere il patrimonio sportivo come quello culturale. Per noi lo sport ha una dimensione educativa perché dopo la formazione a Roma i sacerdoti sono chiamati nelle proprie diocesi come formatore ed educatori. Qui imparano come fare dello sport uno strumento di pastorale. Far giocare i giovani è una responsabilità sociale. Questo è il senso profondo della Clericus».

Siantiago Perez De Camino, responsabile dell’Ufficio Chiesa e Sport del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, aggiunge: «Il Papa ha detto che occorre dare il meglio di sé. Lo sport è uno strumento unico d’incontro, formazione e santificazione per incontrare i giovani nei valori e nelle virtù. La Chiesa non può perdere la sua santità e lo fa anche attraverso lo sport, tutto facciamo per la gloria di Dio, come diceva san Paolo, si può dare testimonianza».

Quest’anno c’è una novità: debutta il Collegio argentino. «Ci stiamo preparano con ansia e gioia, grazie a Dio abbiamo potuto formare una squadra. Un tifoso speciale è il Papa, e abbiamo un po’ di pressione, veniva a celebrare da noi da cardinale», spiega il capitano, don Juan Lucas Alderete. Inoltre parteciperà Urbi et Orbi team, squadra debuttante mista di sacerdoti e seminaristi che vengono da vari collegi. Don Luigi, veterano della Clericus cup, è il capitano.

In 14 anni 330 gli atleti in campo, 42 dirigenti, 40 collegi, 1978 gol. Settanta le nazioni presenti quest’anno; il Messico, con 31 giocatori, è il più rappresentato, mentre un calciatore arriva dalla Cina e fa parte del Collegio spagnolo; uno pure dal Nicaragua e uno dalla Papua Nuova Guinea. Sabato 7 marzo dalle ore 9 si scende in campo. Il campionato è articolato in due gironi di seminaristi e due di sacerdoti. Il via sarà tra il Pontificio Collegio Urbano e Urbi et Orbi team, poi Altomonte contro Collegio argentino. Il primo derby sarà mariano: l’8 marzo alle 9 si sfidano Mater Ecclesiae e Sedes Sapientiae.

27 febbraio 2020

(Aggiornamento del 4 marzo 2020 ⇨ L’evento è stato rimandato a data da destinarsi)