Classici per l’estate, consigli per la lettura

Lasciano in dote un patrimonio che dura tutta la vita. Cosa scegliere? Un titolo del XIX secolo. Perché leggerlo? La risposta la daranno i ragazzi

Tempo estivo, tempo di letture anche per voi, ragazzi. Sì, parlo proprio con voi, ragazzi. Vi tranquillizzo subito: non farò una predica su quanto sia importante leggere, tanto meno non rifletterò sul perché, dicono, voi non leggiate proprio più. Lasciamo per un momento da parte panorami sconsolanti (fa pure caldo) e invece ascoltatemi proprio voi, ragazzi che continuate a leggere. Sì, ragazzi che continuate a leggere, e che siete in molti, caspita se siete in molti, infischiandovene dei nostri noiosi e adulti strali. Ho una proposta assurda da farvi, avete capito bene: assurda, forse.

La proposta è questa. Puntate alto questa estate, altissimo e, datemi retta, lanciatevi in un’avventura folle, sconsiderata. Quale? Questa: provate a scalare un classico del XIX secolo. Non ridete. Volete subito i titoli? Eccovi accontentati, sono i primi che mi vengono i mente: L’idiota, Anna Karenina, Il conte di Montecristo, Delitto e castigo, se siete davvero folli Guerra e pace, basta. Uno tra questi e sì, già vi sento ridere tutti. Ma fatemi finire.

Che cos’è un classico?  Italo Calvino dice: «Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire». I classici sono letture non semplici, oggi più che mai addirittura respingenti, richiedono impegno, ritmo lento, ostinazione nell’andare avanti. Eppure, il tempo estivo dell’adolescenza è forse quello migliore per affrontare queste grandissime opere. Io direi l’unico. Questi libri o li leggete a questa età, o difficilmente li leggerete da adulti. Sono libri che mettono alla prova ma che, come tutte le esperienze che valgono, alla fine lasciano in dote un patrimonio che dura tutta la vita: non rinunciateci. Farete fatica, questo è sicuro, ma sarà una fatica largamente ricompensata, fidatevi.

Qualche consiglio pratico. La lettura funziona se è costante: sceglietevi un tempo di lettura. All’inizio dovrete rompere il fiato, ma poi vi accorgerete che sarete voi a ricercare quel tempo, quando questo capiterà potrete considerarvi a tutti gli effetti “lettori”. Nei momenti di difficoltà potrete aiutarvi con la rete. Se ad esempio leggerete nomi di luoghi che non sapete collocare (San Pietroburgo, Borodino, Montecristo, etc) usate il telefono, cercate su Wikipedia, usate Google Maps. Fate lo stesso nel caso doveste perdervi con la trama, ma solo per ricostruire quanto già letto, non andate mai oltre. In rete potrete trovare anche mappe dei personaggi dei romanzi più complessi.

Ma perché dovremmo farlo? Mi direte voi. Ottima domanda. Io per primo sono allergico alle risposte confezionate. Per altro credo che un libro difficilmente possa cambiarti la vita (può capitare, ma capita raramente). Certo, di sicuro potrebbe abbellirla, non è poco. Invece io credo e dico che dovreste farlo semplicemente perché, se avrete la tenacia per arrivare alla fine di uno di questi grandi capolavori, darete voi stessi una risposta sul motivo per cui valeva la pena farlo. E, attenzione, sarà una risposta unica, inattesa, originale, vi sorprenderà. E quella risposta, quella sì, davvero potrebbe cambiarvi la vita.

10 luglio 2019