Cittadinanza, Astalli: «Rinvio della discussione lede i diritti di 800mila minori»

Il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati esprime preoccupazione e disappunto. «Chiediamo a media e politici senso di responsabilità»

Il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati esprime preoccupazione e disappunto. «Chiediamo a media e politici senso di responsabilità per accompagnare processi decisivi»

Il Centro Astalli, Servizio dei Gesuiti per i rifugiati, esprime preoccupazione e disappunto per il rinvio, a dopo la pausa estiva, dell’esame e dell’approvazione della legge sulla cittadinanza. Per la struttura, «il riconoscimento di diritti di 800mila bambini nati e cresciuti in Italia sembra essere anteposto e schiacciato da beghe pre-elettorali e ideologiche».

«Assistiamo al triste risultato di un racconto mediatico e politico sbagliato e fuorviante – continuano dall’associazione -. La legge garantirebbe il riconoscimento formale di bambini e ragazzi, in tutto e per tutto italiani, univocamente considerati tali da compagni di scuola, amici, insegnanti… cittadini ovunque. Tranne che nelle stanze della politica ormai sempre più lontane dalla società».

In un dibattito dai toni sempre più accesi, il Centro Astalli chiede «chiarezza e onestà nel parlare di temi cruciali per la coesione sociale e per la crescita del Paese. Chiediamo a media e politici senso di responsabilità per accompagnare processi decisivi per il futuro della società – è la conclusione -. Razzismo, xenofobia, allarmismi e generalizzazioni creano danni e non rientrano nel mandato cui sono chiamati coloro che governano e raccontano il Paese».

19 luglio 2017