Circolo S. Pietro: l’assemblea con Zani

L’arcivescovo, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, è intervenuto all’annuale appuntamento del sodalizio. Confermato alla guida il presidente Sacchetti

Una lectio magistralis dell’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, è stata al centro dell’assemblea solenne del Circolo S. Pietro, che si è tenuta nella Sala dei Papi di Palazzo San Calisto ieri sera, 21 febbraio, come ogni anno in occasione della festa della Cattedra di San Pietro. Una presenza seguita alla visita che i rappresentanti del Circolo avevano effettuato nell’Archivio della Biblioteca Apostolica Vaticana, dove sono custoditi i documenti del sodalizio.

Zani ha fatto conoscere all’assemblea le due istituzioni vaticane non solo per il patrimonio storico e culturale che custodiscono, ma anche per la funzione di dialogo scientifico aperto a tutte le culture e religioni che svolgono. «L’Archivio e la Biblioteca servono prima di tutto al Romano Pontefice, ossia alla Santa Sede – ha spiegato il presule – e poi agli studiosi senza distinzione di Paese e di religione. I principali compiti sono in sostanza quattro: conservare; incrementare; fruizione; comunicare».

Il presidente del Circolo Niccolò Sacchetti – che nella serata ha visto confermata la sua carica per il prossimo quadriennio – ha tenuto una relazione sulla peculiarità del servizio prestato al Circolo anche in relazione alla vita di ogni socio, a partire dalla propria, che ha definito «positivamente stravolta da un percorso che ha continuato ad essere ed è diventato un vero e proprio “cammino di famiglia”».

«L’entusiasmo, l’amore per i sofferenti, la dedizione al prossimo, la discrezione, la fede e l’affidamento che ho visto giorno dopo giorno in ognuno di voi non ha niente da invidiare a quello delle donne e degli uomini straordinari che ci hanno preceduto – ha sottolineato il presidente – e sono certo che lascerà una lunga scia invisibile che continuerà ad attrarre cuori e persone che hanno bisogno di aiutare e hanno bisogno di un esempio da seguire. Il bene comune è generativo, contagioso, compassionevole, amorevole, non è un “io” ma sempre un “noi”».

Alla relazione è seguito il giuramento dei soci effettivi e il conferimento dei distintivi dorati e della medaglia dorata ai soci che hanno compiuto, rispettivamente, venticinque e cinquant’anni di appartenenza alla vita dell’associazione. L’assistente ecclesiastico Franco Camaldo, a partire dalla professione di fede espressa dai nuovi 23 soci effettivi, ha citato un pensiero che Papa Pio XII rivolse nel corso di un’udienza del 1944 per i 75 anni del Circolo: «Credo che, anche a distanza di 80 anni, gli insegnamenti e i sentimenti espressi siano tuttora validissimi, soprattutto laddove il Papa dice: “Il socio promette solennemente di professare e praticare con franchezza e coraggio la religione cattolica, e di non vergognarsi di confessare la fede di Cristo e di disprezzare per la sua difesa tutti i riguardi umani”». Nel mondo di oggi è fondamentale, ha concluso Camaldo, poter contare su «persone che professano con coraggio e franchezza la propria fede, il proprio anelito ad una vita di pace, il proprio desiderio di fare quanto è nelle loro possibilità affinché il Regno di Dio si realizzi in un mondo più umano e più giusto!». (M. C.)

22 febbraio 2024