Cinque film doc dedicati all’ascolto delle famiglie

La proposta della diocesi di Roma per accompagnare il cammino verso la Pasqua. Protagonista: il vescovo Gervasi (pastorale familiare), con diversi nuclei

Ascoltare la vita delle famiglie, «direttamente dalle loro parole, in particolare nel tempo del Covid». Questo l’obiettivo con cui la diocesi di Roma propone cinque film doc live – disponibili online – per accompagnare il cammino verso la Pasqua, realizzati dal regista Giuseppe Aquino. Protagonista: il vescovo Dario Gervasi, delegato per la pastorale familiare, che in ogni film incontra una diversa famiglia, nella sua casa. Fa eccezione l’ultimo film: a causa delle restrizioni imposte dalla zona rossa, informano dal Vicariato, «il film è stato girato interamente da remoto, secondo un procedimento ideato dallo stesso Aquino e da lui già utilizzato per la prima volta con il recente “Quarantena live”».

“Il deserto”, “La luce”, “La casa del Padre”, “L’amore di Dio” e “Il chicco di grano”: ognuno dei film realizzati da Aquino, della durata di circa 20 minuti, nasce «dal desiderio di ascoltare la vita delle famiglie direttamente dalle loro parole, in particolare dopo il tempo del Covid, e capire come la Parola di Dio ascoltata in famiglia illumini il percorso – spiega il vescovo Gervasi -. Si comincia con la storia della famiglia abbinata a ciascuno dei cinque Vangeli che scandiscono il cammino della Quaresima. È un modo per valorizzare il fatto che la Parola di Dio può essere letta insieme in famiglia e che la famiglia ha una capacità particolare di ascolto, in quanto piccola comunità». Nei cinque film, anche la storia di una famiglia siriana accolta nella parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio, quella di una giovane donna rimasta vedova con tre figli, di una coppia lontana dalla fede che vi si è poi avvicinata grazie all’incontro con un parroco, di due coniugi in difficoltà economiche a causa della pandemia.

Soddisfazione nelle parole di Aquino, che lo definisce «un progetto unico nel suo genere. La Chiesa esce dalle mura e va dentro la società, lascia i suoi spazi e va verso l’uomo, identificato in questo caso come famiglia, proprio come dice Papa Francesco». Si tratta di riprese “live”, dal vivo, come se ci si trovasse proprio all’interno delle case dei fedeli. «In questi brevi film nessuno recita, filmiamo semplicemente la realtà – chiarisce -, in modo veritiero e questo è possibile perché si è creato un bell’equilibrio tra di noi». Per il futuro, confida ancora il regista, «l’idea è di unire i vari film in un unico documentario, limando qua e là e aggiungendo qualcosa, e presentarlo a un festival».

20 marzo