Anniversario del pontificato, la gratitudine della Cei

Il messaggio della presidenza dei vescovi a 5 anni dall’elezione di Francesco. «Gli auguri con cui ci stringiamo a lei impegnano a proseguire con rinnovato slancio il cammino pastorale da lei propostoci»

È il sentimento di «profonda gratitudine» il tema dominante del messaggio di auguri inviato oggi, 13 marzo, dalla presidenza della Cei a Papa Francesco, nel quinto anniversario della sua elezione al soglio pontificio. «Come pastori – scrivono i vescovi – ci sentiamo interpreti di tale riconoscenza, consapevoli che gli stessi auguri con i quali ci stringiamo a lei, successore di Pietro, impegnano a proseguire con rinnovato slancio il cammino pastorale da lei propostoci con semplicità, umiltà e vigore».

Il primo dei “grazie” indirizzato al pontefice è perché «in un mondo investito dal vento dell’indifferenza, non si stanca di accorciare le distanze, di prendersi cura delle persone, di coinvolgersi nella loro storia fino a inginocchiarsi e lavare loro i piedi». Ancora, «grazie per la geografia umana che in questo modo ci rappresenta, nell’attenzione costante ai poveri, ai migranti, ai carcerati, ai disabili, riconosciuti come la carne sofferente di Cristo». Grazie perché. «portandoci ad abitare le periferie esistenziali di questo tempo, ci spinge a mettere in correlazione feconda i temi della vita e quelli sociali – si legge ancora nel testo -, la difesa della dignità umana e la custodia del Creato, le relazioni spezzate e i precari del lavoro, la valorizzazione della famiglia e la denuncia di un’economia iniqua». Queste sfide pastorali – è l’ulteriore motivo di gratitudine espresso dai vescovi italiani – vengono ricondotte nel pontificato di Francesco «a quell’essenziale che si condensa nel mistero dell’Incarnazione della Parola, che porta a considerare la realtà superiore all’idea e a realizzare opere di giustizia e di carità nella vita quotidiana».

Gli ultimi due “grazie” sono «per lo spirito missionario che chiede a ogni battezzato e che si esprime in quella gioia del Vangelo che riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù» e infine «per la corresponsabilità a cui richiama la Chiesa, perché sia corpo vivo, animato dalla comunione fraterna, attento a fare senza paura il primo passo per andare incontro all’altro e offrire misericordia, tenerezza e pace». Assicurando a Francesco «la preghiera assidua di tutte le nostre comunità», concludono i presuli, «le rinnoviamo la piena disponibilità a far nostro con coraggio e grande speranza il suo insegnamento e la sua testimonianza».

13 marzo 2018