Chiesa perseguitata in Nicaragua, gli Usa minacciano sanzioni

Jacobstein (Dipartimento di Stato): «Stati Uniti in allerta». Anche l’Onu chiede notizie su sorte del vescovo Mora Ortega. A Managua, intanto, ordinati nove presbiteri

«C’è sempre la possibilità di ulteriori sanzioni sul Nicaragua». Eric Jacobstein, vicesegretario aggiunto dell’ufficio del Dipartimento di Stato Usa per gli Affari dell’emisfero occidentale, che si occupa dell’America Centrale e di Cuba, ha avvertito il regime nicaraguense di Daniel Ortega che se i sacerdoti detenuti durante il periodo di Natale non saranno rilasciati, il suo governo sarà pronto ad adottare ulteriori misure di pressione. A tenere in allerta gli Stati Uniti per quanto riguarda il Nicaragua, ha rilevato, ci sono, in più, azioni come «minare la democrazia», oltre che «la relazione piuttosto preoccupante con la Russia».

Il rappresentante del Dipartimento di Stato Usa ha assicurato: «Siamo pronti a usare tutti gli strumenti che abbiamo per affrontare la difficile situazione in Nicaragua». Quindi, rispondendo alla domanda se, d’altra parte, gli Stati Uniti sarebbero disposti a negoziare l’alleggerimento delle sanzioni in cambio del rilascio dei prigionieri religiosi in Nicaragua, Jacobstein ha risposto che «ogni volta che è opportuno, la revoca delle sanzioni può essere un’opzione».

Il presupposto è l’ondata di arresti senza precedenti di sacerdoti (probabilmente 18), che ha colpito la Chiesa del Nicaragua nel tempo di Natale. Tra gli arrestati, dal 20 dicembre c’è anche il vescovo di Siuna Isidoro del Carmen Mora Ortega. Una richiesta ufficiale di notizie sulla sua sorte è arrivata anche dall’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani per l’America centrale.

Nel frattempo, il 6 gennaio, nella solennità dell’Epifania, l’arcivescovo di Managua il cardinale Leopoldo José Brenes ha ordinato nove nuovi sacerdoti nella cattedrale. Nell’omelia, ha ringraziato Dio per il «dono meraviglioso» dei nuovi sacerdoti, affermando che il sacerdozio «non è un potere ma una missione e un servizio». I sacerdoti quindi sono «servitori e testimoni», chiamati a «vivere la comunione e la fraternità».

8 gennaio 2024