Chiedono il rimpatrio profughi cristiani dell’Iraq accolti in Slovacchia

Hanno deciso di tornare a casa 20 dei 149 iracheni fuggiti dalla Piana di Ninive, accolti nel dicembre scorso sulla base di un programma “selettivo”

Hanno deciso di tornare a casa 20 dei 149 iracheni accolti nel dicembre scorso, sulla base di un programma “selettivo” analogo a quello già sospeso nella Repubblica Ceca

Erano arrivati in Slovacchia nel dicembre 2015, sulla base di un programma di accoglienza “selettiva” riservato a rifugiati e profughi cristiani: 149 iracheni originari dei villaggi della Piana di Ninive, che erano stati costretti a lasciare le proprie case nell’gosto 2014, davanti all’avanzare delle milizie jihadiste dell’autoproclamato Stato islamico (Daesh). Almeno 20 di loro hanno deciso di fare ritorno a casa, per la nostalgia per la propria terra ma anche per le difficoltà di adattarsi al contesto culturale del Paese che li aveva accolti.

Il gruppo, riferisce l’Agenzia Fides, era giunto in Slovacchia il 10 dicembre, grazie alla mobilitazione dell’associazione Pokoj a Dobro (Serenità e generosità), e rappresenta a tutt’oggi ‘unico gruppo di rifugiati accolto in territorio slovacco con il consenso del governo locale. «Ad aprile un analogo programma di accoglienza “selezionata” riservato a profughi iracheni cristiani era stato sospeso nella Repubblica Ceca – informano da Fides -, in reazione al tentativo messo in atto da 25 rifugiati cristiani che, dopo essere arrivati in territorio ceco, avevano tentato di spostarsi senza permesso in Germania». Anche quel programma di accoglienza, rivolto specificamente a profughi cristiani, rappresentava un test implicitamente sintonizzato con le correnti di pensiero che considerano i profughi cristiani come più “idonei” ad essere accolti in Europa, rispetto ai loro connnazionali musulmani, attive soprattutto in alcuni Paesi dell’est europeo. Ma anche in quel caso, molti cristiani iracheni, poco tempo dopo il loro arrivo nella  Repubblica Ceca, avevano chiesto e ottenuto di far ritorno in Iraq,  dichiarando nostalgia per la propria Patria e difficoltà di adattamento a un contesto culturale percepito come estraneo.

Il governo ceco, ricorda ancora Fides, è tra quelli che si sono opposti alle proposte di ricollocazione dei rifugiati tra i Paesi europei secondo il sistema delle quote. I sondaggi rivelano che più del 60 per cento dei cechi sono contrari ad accogliere anche profughi che fuggono da zone di guerra.

18 maggio 2016