Charlie Gard, l’ospedale di Londra esamina la terapia sperimentale

Prevista una riunione interdisciplinare con il dottor Hirano, direttore del laboratorio di neurogenetica molecolare della Columbia University

Prevista una riunione interdisciplinare con il dottor Hirano, direttore del laboratorio di neurogenetica molecolare della Columbia University 

Al Great Ormond Street Hospital di Londra si svolgerà oggi, lunedì 17 luglio, una riunione interdisciplinare per esaminare il caso del piccolo Charlie Gard alla luce delle nuove acquisizioni relative alla terapia nucleosidica e le sue applicazioni su pazienti affetti da patologia mitocondriale. Alla riunione, oltre ai medici che hanno seguito fino ad ora Charlie, parteciperà anche il dottor Michio Hirano, direttore del laboratorio di neurogenetica molecorare e delle malattie metaboliche e mitocondriali presso il Dipartimento di neurologia della Columbia University Medical Center, che i genitori di Charlie hanno consultato, e altri specialisti che le parti indicheranno.

A presiedere la riunione sarà un medico
“indipendente” esperto in etica clinica. Alla madre di Charlie, Connie Yates, è stato accordato il permesso di assistere alla riunione, ma potrà intervenire solo e quando il medico che presiederà il consulto le darà il permesso. Questo è stato concordato venerdì scorso tra gli avvocati delle parti, durante la seduta della Corte di Londra, presieduta dal giudice Nicholas Francis, alla presenza dei genitori. La Corte tornerà a riunirsi sul caso Charlie Gard il 24 e 25 luglio e prenderà una decisione sul destino di Charlie sulla base di quanto emergerà dall’incontro tra i medici.

Sempre venerdì, il giudice che sta lavorando
sul caso del piccolo Gard, ha ribadito la disponibilità ad accogliere qualsiasi accordo possa nascere tra le équipe mediche, ma che Charlie non potrà essere trasferito senza il permesso della Corte. Resta sospesa ancora la questione della misurazione della crescita della scatola cranica del piccolo, che ieri è stata al centro di un contrasto tra i genitori e i medici del pediatrico di Londra.

17 luglio 2017