Charles de Foucauld: la santità del “fratello universale”

Domenica 15 maggio Charles de Foucauld sarà proclamato santo dal Papa nella celebrazione della Messa in piazza San Pietro insieme ad altri nove beati (inizio ore 10). Testimone del Vangelo tra i tuareg del Sahara, dove si era trasferito nei primi del ‘900, per vivere sull’esempio di vita condotta da Gesù a Nazareth, il “fratello universale”, ucciso nel 1916 a soli 58 anni, ha ispirato la nascita di associazioni di laici e sacerdoti, comunità religiose, fraternità secolari femminili e sacerdotali sparse in tutto il mondo. Fra queste le Piccole Sorelle di Gesù, congregazione fondata l’8 settembre 1939 da piccola sorella Magdeleine di Gesù, al secolo Magdeleine Hutin, dichiarata venerabile da Papa Francesco il 13 ottobre scorso.

Dal 1957 la Fraternità generale ha sede alle Tre Fontane su una collinetta immersa nel verde, lontana dal caotico traffico cittadino. Caratterizzata da decine di casette in legno nelle quali vivono circa 40 consacrate, sorge su un terreno donato dai monaci Trappisti, a due passi dal complesso abbaziale dove, secondo la tradizione, san Paolo fu decapitato e la sua testa rimbalzò tre volte sul terreno facendo scaturire altrettante sorgenti d’acqua. Una piccola oasi di pace dove la fondatrice ha trascorso gli ultimi anni di vita e dove è stata sepolta, in una grotta naturale, dopo la morte avvenuta il 6 novembre 1989. In ogni parte del mondo le case delle suore missionarie si chiamano Fraternità «proprio per mettere in risalto un aspetto del carisma della congregazione», dice piccola sorella Paola Francesca, referente per la causa di beatificazione di Magdeleine di Gesù. La fondatrice «ha vissuto una vita di profonda relazione e amicizia con il Signore che l’ha portata a stare accanto ai più lontani, ai più svantaggiati, nelle periferie delle città del mondo, intessendo con loro rapporti di fraternità. Ha condiviso in modo semplice la vita del prossimo. La sua grande novità è stata quella di vivere un’esistenza contemplativa nel mondo e non in clausura».

Piccola sorella Magdeleine ha indicato alle sue figlie spirituali «una vita semplice di preghiera, lavoro, accoglienza, contemplazione, proprio come avveniva a Nazareth», aggiunge Luigina, responsabile della Casa generalizia alle Tre Fontane dove, in vista della canonizzazione di de Foucauld, fervono i preparativi per l’accoglienza delle consorelle che arriveranno da tutto il mondo. La canonizzazione di fratel Charles è motivo di gioia per le religiose perché «il suo messaggio – spiega ancora Paola Francesca – potrà così essere maggiormente conosciuto. Lui che si è fatto fratello di tutti insegna la bellezza delle relazioni con il prossimo, con se stessi e con Dio, delle quali tutti noi abbiamo compreso l’importanza durante le settimane di lockdown». Nella Casa generalizia è stato allestito un museo dove sono custodite numerose reliquie del futuro santo, come il suo calice e la sua patena, il sudario in cui fu avvolto dopo la sua morte, la sua sveglia sulla quale aveva inciso “è l’ora di amare Dio”, un suo sandalo e il Vangelo scritto a mano in tamahaq, la lingua dei tuareg. Nella Cappella del Sacro Cuore è invece conservato l’altare in legno che costruì da solo nel deserto del Sahara.

La Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù oggi conta un migliaio di religiose nel mondo, circa cento in Italia, comprese quelle della casa generalizia. Riflettendo sul calo delle vocazioni, piccola sorella Luigina sottolinea che «per molti giovani oggi c’è un altro modo di donare la propria vita, come il volontariato. Durante la pandemia abbiamo riscoperto la loro grande generosità e abbiamo visto che sono seriamente impegnati in molti ambiti, compreso quello della cura dell’ambiente. In loro c’è anche un forte desiderio di fraternità senza frontiere. Questa generazione ci sta  insegnando molto»

11 maggio 2022