Cgil e Uil: il Giubileo, «occasione per riscattare il lavoro»

Presentate dieci proposte per l’appuntamento del 2025. Al centro, il tema degli infortuni – oltre 13.600 quelli denunciati nei primi 5 mesi del 2024 a Roma e provincia -, ma anche la precarietà e gli sfratti. L’auspicio di un patto con istituzioni e imprese

Un minuto di silenzio per Satnam Singh, il bracciante indiano vittima di un incidente sul lavoro a Cisterna di Latina, abbandonato esanime per strada dopo l’amputazione del braccio, e per tutti gli altri operai morti, 5 solo nel Lazio, nell’ultima settimana. Così è iniziato ieri pomeriggio, 2 luglio, nella sala del Consiglio della Camera di Commercio, l’incontro “Roma si prepara”, promosso da Cgil Roma e Lazio e Uil Lazio per presentare le 10 proposte per un Giubileo delle opere, del lavoro e delle persone, già avanzate all’amministrazione comunale nel mese di aprile. Dalla richiesta di estendere ad altri settori il protocollo già in vigore per i cantieri giubilari alla creazione di un patto tra istituzioni, imprese e sindacati per promuovere lavoro dignitoso e sviluppo sostenibile; dal contrasto al lavoro nero e precario all’introduzione del salario minimo, fino al potenziamento delle delibere capitoline 154/97 e 163/98 per sostenere le persone in difficoltà abitativa e contrastare la povertà.

Il decalogo è stato illustrato da Natale Di Cola, segretario generale Cgil Roma e Lazio, il quale ha prodotto una serie di dati sulla realtà lavorativa e salariale di Roma: il 48% dei contratti di lavoro dura un giorno; 13.643 gli infortuni sul lavoro denunciati nei primi 5 mesi del 2024 a Roma e provincia; 6.591 richieste di sfratto nel 2022; 180 € di addizionale Irpef in più rispetto a Milano per chi ha un reddito di 20mila euro; 49,2 milioni di presenze turistiche nel 2023. «Il 9 luglio siamo stati convocati dal sindaco Gualtieri per un primo confronto – ha riferito -. Il Giubileo sia un’occasione per riscattare il lavoro, per dare dignità alle persone». L’8 luglio, invece, i sindacati incontreranno gli assessori alla mobilità del Comune, Patanè, e della Regione, Ghera, «per esprimere contrarietà all’aumento dei biglietti Atac da 1,50 a 2 euro – ha dichiarato Alberto Civica, segretario generale della Uil Lazio -. Non deve passare il messaggio che i lavori del Giubileo per l’accoglienza dei pellegrini li pagano i romani».

Svetlana Celli, presidente dell’assemblea capitolina, ha auspicato la creazione di «un patto di collaborazione tra tutte le forze politiche, associative, sindacali perché al di là del Giubileo si è deciso di trasformare la città per lasciare un segno forte ai romani». Fra 200 giorni gli occhi del mondo saranno su Roma «ed è in gioco l’onore della città», le parole di Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, per il quale è importante il dopo Giubileo, quando si dimostrerà di «aver migliorato la qualità del lavoro, dei servizi e della vita dei cittadini».

Agostino Miozzo, responsabile del progetto Accoglienza per il Giubileo, ritiene che «la città è dotata di straordinarie capacità di resilienza e non deluderà, anche se ci troviamo in un contesto di guerra che ci impegna a potenziare ancora di più la sicurezza». Dai relatori anche la richiesta di dotare Roma di poteri speciali per esercitare le funzioni di Capitale, poteri che darebbero maggiore impulso alle opere da realizzare. L’importante, per monsignor Francesco Pesce, incaricato diocesano della Pastorale sociale, del lavoro e della cura del creato, «non temere di non farcela, non aver paura dei limiti, perché il nostro primo compito è quello di non mancare a un annuncio di speranza di cui le persone hanno bisogno». Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma, ha parlato di un Giubileo generativo. L’obiettivo: «Generare speranza e spronare a lavorare per unire la concretezza delle opere con una visione lungimirante di una città migliore».

3 luglio 2024